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Pagliuca: “Scudetto Inter? Più facile vedere il Bologna in Europa. Lukaku come Vieri, Handa…”

Le parole del doppio ex verso la sfida del Dall'Ara

Matteo Pifferi

Bologna-Inter è una sfida decisamente densa di significato per Gianluca Pagliuca: l'ex portiere di entrambe le squadre ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in vista del match delle 18 del Dall'Ara.

Che sfida può uscire fra una squadra che «gioca sempre con gli stessi» e un Bologna che butta punti per i tanti errori?

«Il Bologna di oggi mette in difficoltà chiunque, l’Inter per forza deve stringere i denti ma il risultato lo sa fare sempre».

Entrambe hanno un’identità precisa.

«Con Sinisa, già dall’anno scorso, il Bologna ha acquisito la mentalità di giocarsela sempre, petto in fuori, la ricerca del gol, poi gli errori possono capitare a chiunque. L’Inter è focalizzata sul proprio allenatore: ha sofferto tantissimo nell’ultima gara a Brescia ma un anno fa una partita del genere non l’avrebbe vinta. L’avrebbe persa. Purtroppo deve far giocare sempre quelli: chi ha fatto i calendari merita davvero un diploma...».

Ma almeno ha nuovamente Sensi a disposizione.

«Mi piace moltissimo: se giocassi al fantacalcio acquisterei lui e Barella da una parte e Palacio e Orsolini dall’altra».

Conte vuole rinforzi, Sinisa chiama Ibrahimovic: a chi farebbe più comodo Zlatan?

«Ad entrambe. Anche perché dove lo metti Ibra fa gol e non cade appena sfiorato».

Approfondisca.

«Oggi gli attaccanti cercano di imbrogliare. Al minimo soffio di vento cadono, e bisogna capire quando c’è furbizia o meno. Lancio una provocazione, anche un’idea: siccome il Var deve far chiarezza, perché nella sala dei comandi non viene chiamato un ex giocatore? Solo chi ha giocato capisce certe furbate».

Lukaku le piace?

«Assomiglia un po’ a Bobone Vieri: Bobo era più goleador ma anche il belga mi pare abbia una media piuttosto alta».

Icardi non manca più.

«Mauro resta sempre un ottimo attaccante, ma è giusto che la società lo abbia ceduto: non c’era più rapporto...».

Il rapporto fra il Bologna, Bologna e Mihajlovic è super.

«Sinisa è un superuomo. Lotta con la malattia eppure continua ad allenare la squadra. Tanti allenatori avrebbero detto “Per un po’ vi devo salutare”: lui no. E questo ha unito tutti in un modo mai visto prima».

Cosa le piace di Conte?

«E’ adrenalina, carica, pretesa alta: se sei un suo giocatore, sai che la partita non la sbagli».

Il miglior pregio delle due squadre?

«Il Bologna ha la stessa mentalità contro tutte. Cosa serve per il salto di qualità? Che continui a giocare così, poi a gennaio qualcuno arriverà... L’Inter è pratica, non spettacolare ma nel porto ci entra sempre. Con quale delle due giocherei la partita? All’Inter sono stato strabene ma il Bologna è la mia squadra del cuore e sono bolognese...».

Due suoi Bologna-Inter?

«Da interista, Bologna-Inter 2-4, il primo gol di Ronaldo in A, l’unica volta che ho vinto al Dall’Ara. Da portiere rossoblu: Bologna-Inter 3-0, una rivincita davanti a Lippi che aveva fatto fuori me, Bergomi e Simeone».

Skorupski-Handanovic: sfida impari?

«Lukasz non sta passando un buon momento però è affidabilissimo e giusto per il Bologna. Handa? Fondamentale. E fra i primi cinque d’Europa con Alisson, Oblak, Ter Stegen e il mio amico Buffon».

Chiusura: è più facile che l’Inter vinca subito lo scudetto o che il Bologna vada in Europa?

«Il Bologna in Europa: perché ha valori, tecnici e umani. E anche perché l’Inter darà filo da torcere fino alla fine ma la Juve vincerà lo scudetto, anche se qui spero di sbagliarmi...».

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