Rodrigo Palacio è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos. L'attaccante argentino si è raccontato ai microfoni di Inter Channel, ripercorrendo la sua carriera, soffermandosi sulla sua avventura in nerazzurro. Ecco le sue parole:-Rinnovo?Vediamo come finisce quest'anno.
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Palacio: “Titolo? Via la Trenza. Rinnovo? Resto comunque in Italia. Quel ko…”
Rodrigo Palacio è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos. L’attaccante argentino si è raccontato ai microfoni di Inter Channel, ripercorrendo la sua carriera, soffermandosi sulla sua avventura in nerazzurro. Ecco le sue...
-Ti fa ancora effetto giocare con il Genoa?Ho un buon ricordo di quella squadra, mi ha aperto le porte del calcio italiano, sono stati tre anni bellissimi, ho tanti amici lì. C'è ancora Perin, era il terzo portiere allora, si allenava con noi. Ora gioco all'Inter e voglio che l'Inter vinca, darò il massimo per questa maglia. Vogliamo i tre punti, non possiamo mollare dopo la sconfitta di lunedì. A Gasperini piace attaccare, sono forti, hanno un sistema di gioco di memoria e sarà difficile come lo sono tutte qui in Italia.
-Giochi anche tu alla Play Station?
Ho visto giocare Juan a calcio ed è molto forte. Vince sempre lui. Anche io gioco alla Play, ma con Carrizo. Giochiamo a Moto GP, basket. Con le moto vince Carrizo. Con lui è un derby continuo, siamo in camera insieme. Guardiamo film, giochiamo a carte, giochiamo alla Play.
-Messi?
Aveva 18 anni quando è andato al Mondiale. L'ho visto in quell'occasione, era fortissimo. Si vedeva che era un giocatore diverso. Nella nazionale argentina c'erano tanti campioni, ma lui era ancora più forte. -Cosa hai provato la prima volta che hai vestito la maglia della Nazionale?E' accaduto 10 anni fa. Era un'amichevole con il Messico. Ho fatto bene. E' il sogno di ogni giocatore giocare con la maglia del proprio paese. -Più Genova o Milano?Domanda difficile, entrambe le città sono bellissime. A Genova c'è il mare che è bellissimo, ma qui a Milano si sta benissimo. Sono molto educati i tifosi qui, mai avuto problemi. -Ha un significato la tua 'trenza'?No, non ha un significato. Ce l'ho da 14 anni.
-Dove andrai dopo la tua avventura in Italia?Tornerò in Argentina, a casa mia. Sono in Italia da sette anni. Zanetti ha deciso di rimanere qui, ma è stato 20 anni. A me manca l'Argentina. Sono contento in Italia, mi piace Milano, mi piace tutto, ma la mia città è la mia città, voglio tornare lì. -Riscaldamento?Facciamo sul serio. E' difficile entrare nel secondo tempo quando manca poco, si nota soprattutto con gli scatti. Negli ultimi minuti si cerca di fare di tutto, di dimostare al mister di voler giocare. Io anche in 3/4 minuti do il massimo, voglio dimostrare al mister che voglio giocare. Mi piacerebbe giocare di più, ma in quel momento do il massimo. -Non ti lamenti quando giochi...Tutti vogliamo giocare. Quando sei in panchina devi lavorare, migliorare, devi fare il massimo per dimostrare al mister che vuoi giocare. -Passione da coltivare in futuro?La mia passione è il basket. Giocavo in una squadra nella mia città. Mi piacerebbe fare il dirigente di questa squadra, mio cognato è il presidente. Seguo NBA, basket argentino, seguo la mia squadra, la Falda. Vorrei vincere un trofeo lì. -Portiere?Ho fatto una parata che mi ha dato fiducia. Ero molto nervoso. E' stata molto difficile quella partita. Stramaccioni mi disse che dovevo andare io perché sapevo giocare a basket. Io non volevo andarci. -Gol di tacco?Il più importante per me qui in Italia. Spettacolare segnare al derby e far vincere la squadra. E' istinto. -Ti taglieresti la 'trenza' dopo lo scudetto? Sì, lo farei. Se vinciamo la taglio, ma rimane a me come ricordo. -Dove può arrivare l'Inter? Lavoriamo per arirvare alla fine con la possibilità di vincere qualcosa. Siamo una squadra difficile da affrontare come abbiamo dimostrato. Continuiamo a lavorare così e a prendere fiducia di partita in partita. Una squadra che continua a vincere è una squadra equilibrata. Credo che togliendo Higuain al Napoli la squadra cambierebbe, da noi invece possono giocare tutti. -Nazionale? Diffice giocare in Argentina, io ho giocato poco. Arrivavo al Mondiale nel migliore periodo della mia carriera, l'infortunio però mi ha massacrato. Io gioco sempre al massimo e in amichevole mi sono fatto male, cadendo male con la caviglia. Ho fatto tante infiltrazioni perché non stavo bene e ho fatto un brutto Mondiale. L'infortunio mi ha fatto tanto male, non sono come prima adesso ma non posso tornare indietro. Devo lavorare tanto per riguadagnare la fama che avevo prima. -Tifosi?Mi dicono sempre cose belle. Mi chiedono di segnare, mi incoraggiano. Uno a volte ha bisogno di questa fiducia. -Treccia?E' mia. Fino a 20 anni avevo i capelli lunghi, poi ho deciso di tagliarli. Penso che piacevo di più, ma non ero famoso. -Boca?Tifosi caldi, quando ero lì il Boca vinceva tutto, sono stati 4 anni e mezzo bellissimi. -4-3-3? SUlla fascia forse per me sarebbe più difficile. Non so se riuscirei a fare 90 minuti sulla fascia. Mi vedrei più come prima punta. Con Gasp giocavo sulla fascia, ma erano cinque anni fa. Allora potevo farlo, credo di aver fatto bene infatti poi sono arrivato all'Inter. Lui mi ha fatto crescere molto come giocatore. -Compagni d'attacco? Cosa pensi di loro?
Perisic mi piace molto quando gioca a sinistra, salta sempre l'uomo, anche quando arriva in fondo fa bei cross. Ljajic è molto forte, ha tecnica, è veloce, agile. Icardi è fortisismo, in area soprattutto, la mette dentro, è un bomber vero. Jovetic è il più forte di tutti, ha qualità, salta l'uomo, calcia forte. Manaj ha dimostrato di avere personalità, carattere per giocare all'Inter, è giovane ma ha grandi qualità. Palacio un po' meno di tutti. -Trofei? Mi piacerebbe vincere qualcosa con l'Inter prima di andare via, ne abbiamo la possibilità, abbiamo una squadra forte, stiamo cercando in tutti i modi di arrivare alla fine avendo la possibilità di vincere qualcosa. -Basket?Nella mia città il calcio non è più popolare del Basket, entrambi gli sport hanno la stessa popolarità. Sono un appassionato, ho un buon tiro, ho giocato da ragazzino da playmaker. Anche a Brozovic e Perisic piace molto il basket, andiamo spesso a vedere le partite. -Sconfitta di lunedì con il Napoli?Partita strana. Nel primo tempo non abbiamo giocato molto bene, poi in 10 la squadra ha fatto tanto, con i due pali presi meritavamo il pareggio. la squadra ha dimostrato il carattere, ha dato un segnale, dobbiamo giocare sempre così. Quando la squadra è stata in difficoltà tutti hanno messo qualcosa in più. -Higuain?Molto forte, ha vinto la partita quasi da solo. Sono questi giocatori a fare la differenza. Diego è simile. Sono giocatori che quando stanno bene possono risolvere una partita. -Fino a quando rimarrai?Il contratto scade a giugno, vedremo con la società, ne parleremo e vedremo se rinnoveremo o meno. Mi piacerebbe giocare un altro anno in Italia, non so se all'Inter o in un altro club, poi mi piacerebbe andare in Argentina.
-Come ti trovi col mister?
Bene, sono contento, è un allenatore capace e con esperienza. -Punizioni?Mai tirate, non ho il piede per le punizioni. Sono altri che le calciano. E? un dono naturale, mi alleno, ma non calcio benissimo. Meglio che lo faccia qualcun altro. -Rete più bella oltre il tacco al derby?In Tim Cup con il Bologna, palla a giro da fuori area. Da lontano non ne segno tanti. Io sono un giocatore di squadra, aiuto i miei compagni a segnare. -Milito?Lo sento almeno una volta al mese, al telefono. Chiamo io. Gioca sempre, segna, la squadra sta bene. Hanno vinto il derby la scorsa settimana, stanno facendo un grande campionato. E' un idolo al Racing. Manca? Troppo importante per la storia dell'Inter, era un grande uomo anche a livello di spogliatoio. Interviene Milito: So che devi rispondere alle domande dei tifosi, dai che non è così dura. Voglio salutare tutti i tifosi interisti e dire loro che sono sempre nel mio cuore.
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