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Prandelli: “Io all’Inter? Diciamo solo voci. Suning? Ottime persone, mi volevano in Cina”

Il tecnico del Valencia conferma i contatti ma solo per il Jiangsu: "Incontro interessante, con ottime persone. Però decidere di trasferirsi in Cina è complicato"

Daniele Mari

Cesare Prandelli è stato intervistato dal Corriere della Sera e ha parlato anche della tentazione di allenare l'Inter. Ma non solo. Ecco alcuni stralci dell'intervista:

Da studioso, che cosa le è piaciuto del calcio italiano?

«Si va finalmente verso un calcio propositivo. Ci sono tanti allenatori bravi. Juve, Roma e Napoli fanno bene con tre sistemi differenti: è positivo, la diversità alimenta la crescita».

Milano invece è in grave ritardo.

«È fisiologico. E per ripartire servono basi solide che forse mancano. Parlo di dirigenti ex giocatori che conoscono e trasmettono i valori del club. Ma le milanesi devono tornare protagoniste. Con la Fiorentina potremmo esportare di nuovo sei squadre forti come altre nazioni».

Nel calcio c’è sempre meno tempo?

«Nel calcio il famoso progetto inizia il lunedì e finisce la domenica».

Infatti anche i Mourinho piangono.

«Lui è sempre lui, è la squadra non ancora all’altezza. Ha bisogno di tempo, appunto».

L’Inter dopo De Boer è stata un’opzione?

«C’erano delle voci, diciamo solo così…».

Ma Suning l’ha contattata?

«Sì, ma solo per la sua squadra cinese. Incontro interessante, con ottime persone. Però decidere di trasferirsi in Cina è complicato».

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