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Quando il derby non si gioca solo in campo: Inter-Milan, quanti intrecci di mercato…

Questa sera andrà in scena l’attesissimo derby di Milano: Inter e Milan si affronteranno sul campo dopo aver battagliato anche in sede di mercato. La parentesi Kondogbia è uno dei tanti esempi di derby vissuti in estate, all’ultimo colpo per...

Alessandro De Felice

Questa sera andrà in scena l’attesissimo derby di Milano: Inter e Milan si affronteranno sul campo dopo aver battagliato anche in sede di mercato. La parentesi Kondogbia è uno dei tanti esempi di derby vissuti in estate, all’ultimo colpo per aggiudicarsi un campione che può scaldare le folle. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ricorda gli intrecci di mercato che hanno visto protagoniste le due compagini milanesi:"Nella sesta vittoria in Serie A, quella che lanciò il Chievo capolista, Manfredini firmò il raddoppio: il 3-0 al Torino, ottobre 2001, era stato avviato da Marazzina e rifinito da Eriberto (poi Luciano). Per studiare l’obiettivo dal vivo si scomodarono Cesare Maldini, capo osservatori rossonero, e una spia interista, dopo anni ancora non identificata. Uno dei primi derby di mercato del nuovo millennio finì male per entrambe: Manfredini andò alla Lazio. Nello stesso anno si videro cose turche. A febbraio la Gazzetta titolava: «Inter, si decide per Emre e Okan. Riuscirà a evitare il sorpasso del Milan?». Riuscirà. A marzo il controsorpasso rossonero, ancora la Gazzetta: «Rui Costa, è sempre Inter-Milan».  GILA E DINHO, SCINTILLE Nel 2004 il derby si gioca in difesa e rivince il Milan:Stam, colonna della retroguardia laziale, fu suo. L’estate successiva il derby avanza in attacco e Massimo Moratti, da New York (luglio 2005), attacca: «Gilardino? È un giocatore molto bravo e l’Inter ha il dovere di esserci nella maniera giusta». Gila era un giovane centravanti, il vice capocannoniere del campionato, e il primo obiettivo del mercato rossonero. Galliani prima si risentì, poi piazzò il colpo. Nella trama Ronaldinho non mancò la fantasia. Ernesto Paolillo, ai tempi a.d. Inter, sussurrò all’orecchio rossonero: «Certe telefonate si possono anche ricevere, anziché farle…». Volle far intendere che il contatto Branca-Assis fu iniziativa del fratello-manager del brasiliano, poi finito al Milan. Tevez rievoca l’immagine della cena fianco a fianco con Galliani, mentre pare azzerato l’audio di certe dichiarazioni interiste. Moratti: «Vincere il derby per Carlitos? E’ possibile e forse ne vale la pena… ». Tra i due litiganti il terzo (bianconero) gode. Nel listone dei derby di mercato vanno inseriti Nesta e l’Ibra post-Juve, più modestamente Schelotto e Silvestre, più recentemente Nainggolan e Okaka.  CRUZ E BONAVENTURA Nell’estate del 1997 per Andrè Cruz sarebbe finita pari: firmò un precontratto con l’Inter e un accordo con il Milan. Finì rossonero e da Milanello uscì Moriero, come parziale risarcimento ai cugini. Dieci anni dopo l’Inter si rifece con Suazo: il contropiede milanista (intesa Galliani-Cellino e annuncio sul sito rossonero) finisce in autogol, Suazo vede solo nerazzurro. Siamo a Bonaventura: Jack in città per la firma con l’Inter si ritrovò seduto di fianco a Galliani, «il suo acquisto è una delle cose più anomale mai successa in 29 anni di mercato» raccontava l’a.d. a settembre scorso. L’ultimo è stato Kondogbia, che riunì tutti a Montecarlo, Galliani (con Nelio Lucas), Ausilio e Fassone. Per Vadim Vasilyev, vice presidente del Monaco delegato a trattare (con entrambi e un po’ di più con l’Inter) una bella comodità. Galliani: «Avrà pensato che siamo tutti pazzi». Alla prossima follia".