L'Inter pazza c'è riuscita ancora: ha conquistato anche il cuore di uno puro e duro come Claudio Ranieri. L'Inter pasionaria fatta da gioie e dolori. Di lacrime gli interisti ne hanno piante tante: quelle del 5 maggio, poi quelle del Bernabeu e a qualcuno saranno pure scivolate lungo il viso mentre Cambiasso affondava la sua faccia umida nella felpa da guerriero nerazzurro. Difficili da dimenticare, quelle del Cuchu, quelle di Mourinho in quella splendida sera di Madrid, quelle di Ronaldo sulla panchina dell'Olimpico. E difficili da dimenticare anche quelle di Ranieri, uno che viene da testaccio, che ha il cuore romano, che all'Inter ha cercato di strappare uno scudetto fino all'ultima giornata. La difende con le unghie e con i denti la sua squadra, gli dicono che è vecchia, ma lui - testa dura - non ci sente. E' un'Inter capoccia. Che può fare bene solo se, là dove non arrivano le gambe, ci metta la testa (di Samuel e di Milito) e la testardaggine. Contro se stessa, contro tutti e tutto. "I gufi? Perché allontanarli - dice l'allenatore nerazzurro- io ho imparato a conviverci". Adesso tocca alla sua Inter, la squadra che Ranieri ha 'scoperto stamattina', quella che magari non ci si nasce, ma certe sere ci si diventa.
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Ranieri e la sua Inter capoccia: “Io con i gufi ci convivo…”
L’Inter pazza c’è riuscita ancora: ha conquistato anche il cuore di uno puro e duro come Claudio Ranieri. L’Inter pasionaria fatta da gioie e dolori. Di lacrime gli interisti ne hanno piante tante: quelle del 5 maggio, poi...
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