È già derby. Questa sera alle ore 21 su Sky 3D andrà in onda l’intervista in tre dimensioni ai due allenatori della sfida di domenica, Claudio Ranieri e Massimiliano Allegri. In attesa di conoscere la versione integrale, di seguito vi proponiamo una sintesi dell'intervista all'allenatore nerazzurro, un Claudio Ranieri carico e pronto a godersi fino in fondo questo derby milanese.
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Ranieri: “Il derby azzera tutto. Vi racconto come si prepara una partita così. Ibra…”
È già derby. Questa sera alle ore 21 su Sky 3D andrà in onda l’intervista in tre dimensioni ai due allenatori della sfida di domenica, Claudio Ranieri e Massimiliano Allegri. In attesa di conoscere la versione integrale, di seguito vi...
DERBY - “Credo sempre che il derby azzeri tutto. Il derby è una partita che stravolge tutti i concetti, è il bello del calcio. Di derby ne ho giocati tantissimi. Quattro anni a Londra, dove ci sono squadre per cui era sempre derby. Il derby ha una storia proprio tutta a sé”.
MILAN - "E' un Milan con qualità, velocità, fantasia, perché ha giocatori di qualità e fantasia e noi saremo pronti ad affrontarlo”.
SUL SUO PRIMO PERIODO ALL'INTER - “Quando sono arrivato avevamo altra aria, avevamo altre esigenze, altre necessità. Per cui, ci siamo fatti largo a spallate, ci siamo arrampicati veramente a mani nude e adesso ci godiamo questo derby”.
CAPITOLO IBRA - “Ibrahimovic è Ibrahimovic, lo conosciamo, dov’è andato ha fatto vincere campionati. Per cui, noi cercheremo di non farlo segnare”.
IL RICORDO DI UN DERBY PARTICOLARE - “Da allenatore mi può venire in mente quello di due anni fa con la Roma, quando ho sostituito alla fine del primo tempo sia Totti che De Rossi. Stavamo perdendo 1-0 e abbiamo vinto 2-1. La mia paura era che se avessimo perso ancora stavo dentro l’Olimpico”.
ALLEGRI LE PIACE? - “Sì, mi piace. È una persona bella, solare insegna calcio, positivo”.
COME SI PREPARA UN DERBY? - “Si parte ma, poi, nel corso della gara, ci sono tante mini partite. C’è quando comandi tu, quando comanda l’avversario, come reagisci tu, come reagisce l’avversario e l’allenatore deve leggere la gara per poi prendere le sue decisioni, anche se impopolari, anche se rischiose. Però, se non facessi questo, non mi sentirei allenatore, non sarei me stesso e smetterei di fare questo mestiere”.
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