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Repubblica come fcinter1908.it: “Leonardo davanti a tutti. Scelta tutta di Moratti”

Anche la Repubblica si allinea. Le ultime indiscrezioni del quotidiano parlano di un Leonardo assoluto poleman per quanto riguarda la panchina dell’Inter, con le altre candidature ormai sullo sfondo. La scelta, in questo caso, sarebbe tutta...

Daniele Mari

Anche la Repubblica si allinea. Le ultime indiscrezioni del quotidiano parlano di un Leonardo assoluto poleman per quanto riguarda la panchina dell'Inter, con le altre candidature ormai sullo sfondo. La scelta, in questo caso, sarebbe tutta del presidente Moratti, mentre quest'estate il nome di Benitez era stato indicato più dai suoi collaboratori:

"Ormai è questione di ore per il nome del nuovo allenatore dell'Inter. Massimo Moratti, che nella mattinata di oggi ha lasciato Madrid dov'era da ieri per impegni di lavoro, sta per sciogliere la riserva sul successore di Rafa Benitez. Al più tardi domani si saprà chi sarà sulla panchina nerazzurra alla ripresa del campionato, il 6 gennaio con il Napoli. Questa volta la decisione sarà tutta del presidente che invece a giugno si era affidato ai collaboratori puntando alla fine su Benitez. A fine maggio era troppo forte la delusione per l'addio di Josè Mourinho, l'Helenio Herrera di Moratti junior che aveva riportato all'Inter la Coppa Campioni 45 anni dopo, per scegliere in prima persona. Adesso, dopo aver perdonato lo Special One con il quale intrattiene rapporti amichevoli nonostante abbia preferito andare al Real piuttosto che rimanere alla Pinetina, il presidente nerazzurro non delega più. E nella sua testa il numero uno è Leonardo. Per questo motivo è ormai molto probabile che l'ex tecnico del Milan, sette mesi dopo la risoluzione contrattuale firmata in Via Turati, si ritrovi alla guida dell'altra squadra di Milano.

A favore del brasiliano gioca la buona conduzione nel corso della sua stagione rossonera: fatte le debite proporzioni, anche quella era un'annata di transizione nella quale occorreva gestire il dopo Kakà, mentre all'Inter bisogna andare oltre Mourinho. E poi a Moratti piace lo stile di Leonardo: molto apprezzate la dignità e la fermezza delle rispostea Silvio Berlusconi, unico allenatore rossonero dell'ultimo decennio a replicare in modo così deciso al Cavaliere. In un certo senso una scelta "manciniana": tenendo conto delle notevoli differenze caratteriali tra i due, Roberto Mancini venne scelto anche per la sua caratteristica di uomo anti-sistema molto battagliero contro Luciano Moggi. Mentre Leonardo ha tenuto botto addirittura a Berlusconi. Senza contare che il brasiliano aveva lanciato al Milan un 4-2-1-3, piuttosto simile al 4-2-3-1 con il quale i nerazzurri hanno vinto tutto. E poi l'ingaggio dell'ex tecnico del Milan, difeso daitifosi rossoneri al momento dell'addio, sarebbe la risposta all'acquisto di Ibrahimovic da parte dei rivali stracittadini. Una mossa che ha parecchio indispettito e spiazzato il presidente nerazzurro (senza dimenticare il corteggiamento all'altro ex Mario Balotelli).

Paiono perdere terreno le altre candidature. Fabio Capello era in cima alla lista già a giungo, ma non è facile arrivare a lui per ragioni contrattuali, visto il legame con la Football Association inglese. Mentre Luciano Spalletti piace ad alcuni dirigenti nerazzurri che ne caldeggiano l'arrivo. Ma Massimo Moratti preferisce Leonardo o Capello. Intanto corre parallela corre la definizione delle modalità di separazione con Rafa Benitez. Le parole del suo agente - Manuel Garcia Quillon - hanno ribadito la posizione espressa ieri dall'allenatore spagnolo: l'ex del Liverpool non ha intenzione di dimettersi. Il suo entourage nega incontri a breve con Moratti. "Benitez vuole continuare - dice Quillon - a fare il suo lavoro perché il club migliori". E a questo punto tutto porta verso un esonero di Benitez a causa dello sfogo di Abu Dhabi subito dopo la finale del Mondiale. Per Benitez sarebbe la seconda consistente buonuscita in pochi mesi dopo quella con il Liverpool a giugno scorso. Difficile in questo momento arrivare a una risoluzione consensuale. Anche se Quillon era a Madrid, proprio come Moratti fino a poche ore fa. Alla fine tutto porta sempre lì: nella capitale spagnola, dove l'Inter ha rivinto la Coppa Campioni e dove è scappato Mourinho aprendo questa lunga e pesante transizione".