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Rivista Undici – Skriniar “eleganza”: per gli avversari affrontarlo è deprimente. Con Spalletti…

Ritratto del nuovo difensore nerazzurro, che ha iniziato positivamente la stagione in nerazzurro

Sabine Bertagna

Rivista Undici ha realizzato un focus interessante sul difensore nerazzurro Milan Skriniar, arrivato all'Inter in estate. Il ritratto mette in luce le qualità, i limiti e i margini di miglioramento. E spiega perché Skriniar sia già diventato così importante per Luciano Spalletti...

Skriniar e Spalletti - La storia d’amore tra Skriniar e Spalletti sembra già al suo apice dopo poche gare. Il tecnico di Certaldo ne ha parlato immediatamente in termini entusiastici e pare stia per nascere quel bromance attraverso cui Spalletti è solito esaltare alcuni elementi della propria rosa. Sia per l’allenatore che per Sabatini Skriniar diventerà in breve tempo un giocatore ambito dai top club europei, cosa che l’Inter, a lavoro sulla ridefinizione del proprio status, ancora non è.

Impostare il gioco, pensare in verticale - Skriniar, forte del proprio background da centrocampista, ha la capacità innata di trovare i compagni in verticale, tagliando le linee di pressione avversarie. La lunghezza media dei passaggi è di 16 metri, dato inferiore di tre metri a quello dell’anno scorso. Il lancio lungo è un’opzione che raramente si vede attuare allo slovacco: Spalletti ama avere, dove possibile, il controllo del pallone, e anche la tipologia di avversari affrontati fino a ora ha permesso ai nerazzurri di tenere il possesso della sfera impostando con calma. Se l’anno scorso sono stati 1601 i passaggi andati a buon fine, il dato si assesta quest’anno già a 400. Un aspetto da limare è la testardaggine con cui cerca a volte il gioco verticale, una forzatura anche con squadra schierate e compatte porta l’Inter a esporsi a ripartenze pericolose.

Le certezze di Milan in difesa, i margini di miglioramentoSkriniar è un difensore attento, non perfetto o privo di piccoli errori ma con Spalletti sembra un giocatore completamente in fiducia. Skriniar non usa il tackle in maniera ossessiva, scivola solo quando ha certezza assoluta di arrivare a colpire il pallone o se si trova a dover recuperare un posizionamento sbagliato in precedenza. Uno dei punti in cui Milan può migliorare è la lettura di alcune situazioni di gioco; ma parliamo di un difensore che si sta già affermando su livelli importanti e che sa leggere bene le partite ma tra le piccole cose che gli mancano c’è appunto la capacità di tenere il livello di concentrazione alto per l’intera gara, in modo da non trovarsi a dover effettuare recuperi lampo.

Il sacro paragone con Walter Samuel - Il giocatore slovacco è un difensore elegante ma anche aggressivo, particolarmente efficace quando difende in avanti aggredendo l’avversario nella propria metà campo. Skriniar può sfruttare l’imponenza del proprio fisico per anticipare l’avversario o marcarlo stretto da dietro, inducendolo all’errore. Affrontare Milan a livello fisico può essere deprimente per gli avversari: se usa le spalle è capace di mandarti fuori dal campo con un tocco che sembra per lui ordinaria amministrazione. Affidabile nell’uno contro uno, per gli avversari che provano ad affrontarlo frontalmente il finale già scritto è quello di una macchina che in velocità sbanda contro un muro. Non a caso alcuni tifosi interisti lo hanno già paragonato, con qualche forzatura e un pizzico di incoscienza, a Walter Samuel.

Limiti - Uno dei limiti maggiori di Skriniar è la copertura della profondità contro giocatori molto rapidi. Lo scorso anno aveva subito terribilmente Keita Baldé in un Lazio-Sampdoria conclusosi con un rocambolesco 7 a 3. Skriniar si era fatto espellere dopo soli 17 minuti, con un intervento fuori da ogni logica e con sulle spalle un precedente duello perso che aveva portato alla prima rete del senegalese. Quello che aiuta lo slovacco in molti fondamentali lo limita in altri: il fisico strutturato e potente ne riduce la rapidità, ma soffre soprattutto quando ad affrontarlo sono giocatori estremamente rapidi, lanciati in una corsa fianco a fianco.

Speranza per il futuro (nerazzurro) - Skriniar è invece molto meno in difficoltà quando può temporeggiare e affrontare frontalmente l’avversario che gli viene incontro. Senza dimenticare gli errori che l’anno scorso ne avevano minato la sicurezza, con Spalletti Skriniar ha trovato un allenatore che storicamente è capace di formare difensori. Con il nuovo tecnico lo slovacco si è ritrovato in un sistema diverso che per il momento ne esalta le qualità. Quello tra Skriniar e l’Inter è un mutuo migliorarsi che se dovesse persistere fino a fine stagione regalerebbe al difensore un’annata da top club e ai nerazzurri un nuovo guardiano difensivo, aggressivo ed elegante. Sicuramente affidabile.

(Rivista Undici)