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Gds – Roma-Inter vale più di 3 punti: da Smalling-Lukaku a De Vrij-Dzeko, 5 duelli decisivi

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I confronti che potranno indirizzare la sfida dell'Olimpico

Alessandro De Felice

La Serie A vive oggi alle 12:30 uno snodo fondamentale nella corsa scudetto. All'Olimpico va in scena la sfida tra i padroni di casa della Roma, terza forza del campionato, e l'Inter di Antonio Conte, seconda alle spalle del Milan. I nerazzurri sono chiamati a rialzarsi dopo il brutto stop di Genova contro la Sampdoria.

La Gazzetta dello Sport presenta il match attraverso cinque duelli, accostati a cinque discipline olimpiche. Cinque sfide nella sfida, che orienteranno il risultato finale di Roma-Inter.

SALTO IN ALTO

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Edin e Stefan, sponde contro anticipi

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Come credere che una telecamera fissa non seguirà Dzeko e De Vrij? Alzate il pallone e vediamo chi la spunta. Perché si fa peccato a pensare che l’attaccante della Roma e il difensore dell’Inter siano «limitati» al gioco aereo. Ma quel fondamentale è una chiave tattica decisiva del match, vuoi per le sponde e la capacità di scaricare sui trequartisti del bosniaco, vuoi per le doti straordinarie di lettura difensiva dell’olandese. Che, per intendersi, nelle nove occasioni in cui ha affrontato il romanista, non ha mai concesso neppure una rete.

SOLLEVAMENTO PESI

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Romelu vs Chris, chi alza il livello?

Spostate lo sguardo nell’altra area. Lukaku e Smalling è una gara da pesi massimi, fossimo nel pugilato. Meglio ancora: sollevamenti pesi, perché c’è pure chi sfiora la tripla cifra sulla bilancia. Sono stati compagni a Manchester, si conoscono alla perfezione, uno (Smalling) ha pure provato a convincere l’altro a sposare la dieta vegana (ma Lukaku invece è un fan della proteica, la bresaola diet la chiamano in Inghilterra). Il duello è da prima pagina. Di quanto l’Inter dipenda da Romelu sono piene le librerie, di quanto la Roma abbia inseguito Chris fino all’ultimo secondo di mercato...pure. È in partite così che gli assi si misurano. È nella capacità di «sollevare» il livello delle rispettive squadre: risposte cercansi, risposte in arrivo.

100 METRI

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Leo, Achraf e quelle corse all’indietro

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Sarà bene restare concentrati. Perché in caso di distrazione, si rischia di perdere di vista almeno due protagonisti. Mettere Spinazzola e Hakimi sulla stessa corsia vuol dire godersi il duello tra due degli esterni più forti d’Italia. Chi prende il possesso, chi costringe l’altro a correre all’indietro e non in avanti, regala un vantaggio enorme al proprio allenatore. Si viaggia velocissimo, da quelle parti. Usain Bolt, per dire, nei 100 metri piani arriva a toccare i 45 km/h: ecco, non siamo a quei livelli. Ma occhio: Spinazzola ha superato i 35 km/h, Hakimi li ha giusto sfiorati. È un bell’andare, a forza di sprint.

TUFFI

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Pau e Handanovic: un anno in altalena

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Di tuffi e d’interventi, invece, è piena la via di Pau Lopez e Handanovic. Il primo ha parato mediamente di più del collega: più impegnato e meno rilassato. Ha conosciuto la panchina, si è rialzato complice l’infortunio di Mirante. Lo sloveno deve invece respingere le critiche per un rendimento oggettivamente inferiore rispetto alla scorsa stagione: più errori che partite salvate, fin qui. Non è storia abituale, per lui.

PENTATHLON

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Lorenzo e Nicolò: così fan tutto (bene)

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L’abitudine, invece, è vedere in campo due come Pellegrini e Barella. In quale porzione del terreno di gioco, in quale disciplina si trovino a sfidare l’avversario, è spesso di difficile lettura. Fanno tanto, questi due. E tutto bene. Hanno cambiato tre ruoli a testa, in questa stagione: Lorenzo centrale, trequartista e pure esterno alto a sinistra in Nazionale, Nicolò centrale, mezzala e trequartista. Dice Conte dei suoi centrocampisti: «Li sto abituando a giocare in tutti i ruoli». L’eccellenza, in fondo, è anche scoprirsi multitasking. A Roma 1960, nel pentathlon, l’oro lo vinse un ungherese, Nemeth. Oggi, comunque vada, sarà Italia.

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