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Rui Faria: “Vi racconto Mourinho… L’Inter? Era molto familiare…”

E’ il secondo di Josè Mourinho, il suo braccio destro e lavora con lui da dieci anni. In un’intervista rilasciata al quotidiano sportivo spagnolo ‘Marca’ Rui Faria ha parlato del suo rapporto con lo Special One e non ha...

Eva A. Provenzano

E' il secondo di Josè Mourinho, il suo braccio destro e lavora con lui da dieci anni. In un'intervista rilasciata al quotidiano sportivo spagnolo 'Marca' Rui Faria ha parlato del suo rapporto con lo Special One e non ha potuto fare a meno di parlare anche dell'Internazionale di Milano.   

INTER-REAL - "Che differenza c'è tra l'Inter e il Real? Sono due cose diverse. A Milano tutto era familiare, la società è composta da un numero minore di persone e la struttura interna è più semplice, viene più facile anche comunicare. Qui è tutto molto più grande, ogni club ha una realtà diversa e siamo noi che dobbiamo adattarci. Forse qui si hanno più responsabilità", ammette. 

PAESE CHE VAI, CALCIO CHE TROVI - "Ogni campionato ha una sua storia: in Italia il calcio è molto tattico, in Inghilterra è più veloce, ma anche più emotivo, la gente pensa a questo sport notte e giorno e il gioco è molto intenso. In Spagna ci sono entrambi le cose", continua il vice allenatore del Real.

MA QUALE CATENACCIO? - Faria difende il suo lavoro e quello dell'intero staff di Mou dalle accuse di difensivismo: "Non capisco da dove arrivano queste accuse. Abbiamo vinto in Portogallo, in Inghilterra, in Italia e sono sicuro che succederà anche in Spagna. E finirà come sempre, saremo la squadra con il miglior attacco. E' successo anche con l'Inter, con il Porto e con il Chelsea. Queste critiche per me sono solo una perdita di tempo", spiega. 

VI PRESENTO MOU - Del portoghese dice: "Sa perfettamente quello che vuole, José è una persona molto speciale. Durante le partite, anche se sa benissimo cosa sta succedendo, vuole sentire il nostro parere. Se vuoi lavorare con lui devi essere sempre in grado di dire la tua, perché vuole sapere cosa pensi e non vuole sentirsi dire le stesse cose che sa già. Come ha fatto a vincere tanto? In una parola: professionalità. Pretende dal suo staff che sia ben organizzato e non è sempre facile fare benissimo, con lui si sta attenti ad ogni minimo dettaglio. A questo livello non esistono amici, ma credo di esser riuscito a fare del mio meglio, dopotutto lavoriamo insieme da dieci anni". 

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