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Coronavirus, l’Inter passa ai fatti e perde a tavolino. Atalanta irresponsabile perché…

Il club nerazzurro ha comunicato le sue intenzioni con una nota ufficiale

Redazione1908

L'Inter non disputerà la gara di Youth League contro il Rennes. Lo ha reso noto il club nerazzurro con un comunicato prendendo una decisione volta a salvaguardare prima di tutto la salute in questo momento così delicato e di emergenza. Tutto deve passare in secondo piano ora che la diffusione del coronavirus sta affollando ospedali e reparti di terapia intensiva. Tutti devono uscire il meno possibile per contenere la diffusione del virus. L'Inter ha quindi deciso di non presentarsi a Coverciano, tutelando in questo modo la salute dei suoi giocatori ma anche dello staff e di tutte le persone coinvolte. "Pur riconoscendo la grande importanza della manifestazione e consci del fatto che la non presenza farà scattare automaticamente il provvedimento di sconfitta per 0-3, si è deciso di non giocare la partita per i motivi sopracitati e in ossequio alle disposizioni di tutte le autorità competenti", si legge nella nota del club. Poca retorica, ma fatti concreti.

Alla luce di questa presa di posizione e delle recenti disposizioni applicate a tutta la Lombardia appare inspiegabile come l'Atalanta abbia invece deciso di presentarsi a Coverciano (campo neutro scelto per la competizione, la partita si svolgerà a porte chiuse) per giocare la sfida di Youth League in programma oggi pomeriggio contro il Lione. “Finalmente si torna a giocare, è da un po’ che non lo facciamo. In questo momento, pur senza disputare partite ufficiali, ci siamo allenati bene. Si avverte che c’è adrenalina, perché per noi è un appuntamento importante. Abbiamo accumulato un po’ di stress e fatica mentale: c’è solo grande voglia di andare ad affrontare la Youth League", ha dichiarato il tecnico Brambilla.

La squadra viaggia e si muove da una zona particolarmente colpita dal coronavirus e in assoluta emergenza per quanto riguarda i contagiati. Spostarsi in questo momento da una zona rossa (e quella di Bergamo lo è in maniera particolare) in territori che presentano ancora un numero contenuto di contagiati può essere definito come un atto totalmente incomprensibile. E decisamente irresponsabile, visto e considerato anche lo stop di tutte le manifestazioni sportive indetto dal governo fino al 3 aprile.

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