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SCHEDA VIDEO – Belhanda, carisma da leader per il mediano diventato trequartista

Con la collaborazione di calciomercatoestero.com

Alessandro De Felice

L’Inter ha mandato un osservatore ad assistere al match della 29ª giornata della Ligue 1 tra Montpellier e St. Etienne. Il calciatore caduto sotto l’attenzione degli scout interisti è il numero 10 dei padroni di casa, Younès Belhanda.

Pare infatti che a seguito di una riunione dello staff del presidente Massimo Moratti, i dirigenti della società di Corso Vittorio Emanuele si sia mossa direttamente per prendere contatti con i loro corrispettivi transalpini per approfondire la fattibilità e il costo dell’operazione. Al contrario dei suoi compagni di squadra Mapou Yanga-Mbiwa e Oliver Giroud (attuale capocannoniere del campionato con 19 reti) con cui forma il trio di star della capolista guidata da René Girard, il ragazzo, sotto contratto fino a giugno del 2014, non è ufficialmente sul mercato. I suoi dirigenti hanno espressamente manifestato la volontà di tenerlo come minimo per un’ulteriore stagione.

Il giovane, che effettivamente possiede qualità sopra la media, ha messo d’accordo tutti i massimi specialisti del campionato d’Oltralpe. A sentire il suo attuale coach «il suo desiderio di avere la palla insieme alle sue eccellenti doti tecniche gli permettono di giocare indistinatamente al centro o sulla fascia. Mi ricorda Robert Pires», ha detto Girard del centrocampista che ha iniziato da mediano per poi trasformarsi in centrocampista offensivo con ottima propensione al gol. Per il presidente del club Louis Nicollin il centrocampista franco-marocchino è ancora più forte della stella del campionato Eden Hazard.

Younès Belhanda, 22 anni da poco compiuti, nasce il 25 febbraio 1990 ad Avignone. Seppur non un corazziere (174 cm di altezza per 75 kg di peso), il compagno di nazionale di Benatia è un giocatore di personalità che non tira indietro la gamba e non manca di far sentire la sua presenza in campo, come dimostrano sei cartellini gialli e un’espulsione fin qui rimediati quest’anno. Giocatore di sicura affidabilità, ha disputato 63 presenze a cavallo degli ultimi due campionati passati e 27 in quello attuale, dove fino a oggi, ha confezionato 10 reti e due assist. Il suo idolo indiscusso è Zinedine Zidane.

Younès ha sicuramente percorso molta strada da quando si è fatto notare per la prima volta, allora ancora un membro dell’accademia La Paillade, vincendo la finale della Gambardella Cup (l’equivalente francese del nostro Viareggio) con la primavera del Montpellier nel 2009. Quel successo gli valse il suo primo contratto professionistico della durata di tre anni e la maglia numero 29 della prima squadra. Tale è stata la velocità dei suoi progressi che il selezionatore della nazionale del Marocco (scelta di cuore dell’atleta dopo un passato nell’Under 20 bleu), Eric Gerets, ha deciso di costruire proprio intorno a Younès la squadra dei Leoni dell’Atlante, relegando così in panchina giocatori come Aden Taarbat, top player del QPR e astro nascente della Premier League. La buona performance contro il Niger, nel febbraio 2010, nell’insolito ruolo di volante, ha convinto il ct ex campione d’Europa con il Psv circa le doti del giocatore come cardine di centrocampo. Le qualità tecniche, la visione di gioco e l’intelligenza con cui il milieu prende decisioni hanno permesso al selezionatore belga di schierarlo in questo nuovo ruolo lasciandogli così il compito di recuperare la palla e dirigere la manovra da dietro.

Nel 2010-2011 Belhanda conclude la stagione con 42 presenze e 3 goal. Benché sia cresciuto calcisticamente come difensore, Girard preferisce utilizzarlo da esterno d’attacco di sinistra nel suo 4-2-3-1. Nonostante l’ottima annata dal punto di vista individuale, la squadra finisce il campionato con un deludente 14esimo posto. In seguito a questa disastrosa avventura, l’allenatore decide di cambiare il gioco della squadra. Uno di questi cambi è lo spostamento di Belhanda nel ruolo di rifinitore dietro la punta. Insieme al cambio di posizione gli viene assegnata la maglia numero 10. Il nuovo ruolo si dimostra un immediato successo tanto che Belhanda segna due reti nelle prime tre partite della nuova stagione, nelle vittorie contro Auxerre e Rennes.

Il direttore d’orchestra dell’èquipe marocchina, con cui vanta già 12 presenze e una Coppa d’Africa, aveva attirato a se l’interesse delle grandi squadre transalpine già la scorsa estate. A quel tempo però il giocatore decise di rimanere nella sua squadra di formazione per un altro anno ancora. Ora invece, appare più sensibile alle avance che di certo non mancano.

Per lui sono arrivate nelle scorse settimane le parole al miele del connazionale Arsène Wenger. Il coach dell’Arsenal dalle colonne del suo blog per Eurosport ha ammesso di conoscere bene il centrocampista provenzale: «Il ragazzo gioca in modo molto semplice, il suo vero talento sta nel dribbling, nel passare la palla, e possiede una grande tecnica individuale con cui riesce a cambiare il corso delle gare». «Questo giocatore mi incanta, ma non ho intenzione di creare problemi. Rispetto il lavoro del Montpellier». Se Moratti lasciasse da parte il savoir faire dell’alsaziano potrebbe battere sul tempo un connoiosseur che raramente sbaglia gli aquisti in prospettiva futura e portare così a Milano un talento dal futuro certo con cui rifondare l’Inter.

Il procuratore di Belhanda intanto ha aperto un tavolo con la sua società di appartenenza per estendere la durata del suo contratto, ipotesi plausibile nel caso in cui il Montpellier si qualifichi per la Champions. Allo stesso tempo il giocatore ha fatto intendere di non dispiacere un eventuale approdo nella terra del fish & chips: «Il mio sogno è giocare in Inghilterra o Germania. Tutti vorrebbero giocare nella Premier, magari in un grande società come l’Arsenal, ormai una colonia francese».

L’Inter però farebbe bene a guardarsi le spalle anche da un’altra temibile concorrente. Pare infatti che il PSG abbia messo gli occhi sul numero dieci del Montpellier. Il principe erede del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani proprietario del club, ha indicato il giocatore africano come prossimo obiettivo. Secondo metro.co.uk i parigini sono intenzionati ad aprire l’asta alla fine del campionato con un’offerta intorno ai 15 milioni di euro, ma sembrano disposti a sborsarene fino a 20 e offrire al centrocampista 45,000 sterline a settimana, cioè il triplo rispetto al suo attuale ingaggio! I gunners da parte loro, pur ritenendo il trequartista sostituto ideale di Andrey Arsahvin e Yossi Benayoun, entrambi in partenza dall’Emirates la prossima estate, appaiono in difficoltà nel superare la soglia dei 10/12 milioni.

L’Inter avrà da combattere. Nonostante siano in studio piste alternative in Brasile, dove gli occhi sono ancora puntati su Lucas (19 anni), centrocampista centrale del San Paolo, il marocchino è diventato una priorità per i nerazzurri.

Il profilo del giocatore appare quello ideale per farsi carico della pesante eredità lasciata Wesley Sneijder, in probabile partenza. La duttilità tattica di Belhanda permetterebbe al prossimo manager dell’Inter, chiunque egli sia, di poter schierare una pedina dal forte potenziale in ruoli e moduli diversi: vertice basso di un rombo, appunto, regista in un centrocampo a tre (con Guarin e Poli a fare da mastini, magari), centrale alla Nasri in una linea mediana a 4 o dietro le punte, per esaltare al massimo le doti da rifinitore e marcatore. In questo caso, bisognerà chiedersi cosa fare del buon Coutinho, mandato in Catalogna ad acquistare fiducia nei propri mezzi e dimostratosi un ottimo giocatore, o dello stesso Castaignos. La maggiore incognita piuttosto pare proprio l’incertezza su quale ruolo poter offrire al giocatore, bisognoso di minuti da giocare per la propria consacrazione, e quale progetto tattico proporgli.