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Serie A-fondi, tutto rimandato all’11 febbraio: ecco i 2 ostacoli che bloccano la firma

Slitta ancora il voto della Lega Serie A sull'offerta da 1,7 miliardi da parte dei fondi di private equity: tutto rinviato a giovedì prossimo

Redazione1908

Slitta ancora il voto della Lega Serie A sull'offerta da 1,7 miliardi da parte dei fondi di private equity. L'assemblea dei venti club ha infatti di rinviare di una settimana la decisione sulla proposta della cordata formata da Cvc, Advent e Fsi per acquistare il 10% della Media Company che gestirà gli aspetti commerciali.

La posizione del presidente Dal Pino

Non una frenata ma solo uno slittamento per approfondire ulteriormente la questione, la posizione del presidente della Lega, Paolo Dal Pino, anche se le difficoltà comunque non mancano. "Sconfitta o frenata? Proprio per niente, nessuna frenata ma le cose vanno fatte per bene", le parole del numero uno della Serie A in conferenza stampa dopo l'assemblea a Milano.

Assemblea aperta da un discorso dello stesso Dal Pino in cui ha voluto richiamare le società a valutare più la strategia da perseguire prima ancora che ragionare sull'offerta dei fondi.

"Io sono per fare le cose solo se c'è consenso quasi unanime, senza forzare nulla. Le decisioni vanno prese senza forzare, si devono seguire tempi e modalità corrette. Non ci sono aut aut, in linea di massima due persone che vogliono fare cose insieme trovano il giusto equilibrio. Questa è una decisione corposa, che muta negli anni futuri la situazione della Lega. Trovo che sia abbastanza normale che le parti abbiano divisioni".

I due ostacoli alla fumata bianca

Le discussioni sulla volontà di votare o meno già nella giornata di oggi sono andate avanti a lungo durante l'assemblea, ma, dopo la pausa per il pranzo, i presidenti hanno deciso di rinviare il voto ad una nuova riunione, già convocata per l'11 febbraio. Due sono in particolare i punti su cui ancora manca l'accordo. Una riguarda le responsabilità ( economiche e giuridica) sia nei confronti dei fondi che della stessa Lega (e quindi dei club), mentre la seconda è relativa ai diritti d'archivio, scoglio su cui le società e i fondi si erano già scontrati.

(Ansa)