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Spalletti il martello, Martusciello lo schivo, il sacrificio di tutti: le chiavi del bunker Inter

Tutti gli aspetti che hanno garantito all'Inter di avere una difesa praticamente insuperabile

Marco Macca

Sembra strano parlare di un'Inter solida al livello delle grandi d'Europa con il film della scorsa stagione ancora impresso nella mente di tutti i tifosi nerazzurri. E invece, stando a quanto dicono i numeri di queste prime giornate di campionato, la squadra è riuscita a subire solo 2 gol in 6 partite, un dato che la mette al livello di Manchester City e Manchester United, alle spalle solo del Borussia Dortmund (1). Il merito è sì di Spalletti, ma anche del suo staff e della squadra:

"In attesa del bel gioco (che si vede solo a sprazzi), Spalletti ha dato solidità a un gruppo pieno di insicurezze dopo l’harakiri della scorsa primavera. Il tecnico già da Riscone ha martellato sui movimenti difensivi. E il valore aggiunto è lo schivo Martusciello che – dopo Empoli – ha rinunciato a una panchina propria per seguire l’amico e il suo gruppo di lavoro. Poi però in campo vanno i giocatori. Quindi merito alla linea, con la strapotenza di Skriniar (annunciato come primo cambio e già insostituibile), il mestiere di Miranda, la concentrazione dei terzini (con Dalbert talmente attento a rispettare le consegne che si attende ancora qualche guizzo in avanti), ma soprattutto lo sforzo collettivo. Dei recuperi di Candreva e Perisic (così come del «camion col rimorchio di traverso quando te lo trovi davanti» Gagliardini) ha già parlato più volte Spalletti, mentre domenica è arrivata la «doppietta» di Icardi, il cui recupero di 60 metri per negare un gol a Rosi vale appunto due reti".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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