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Stadio a Sesto, il sindaco: “Pronti subito con ok di Inter e Milan. Costi inferiori”

Di Stefano sindaco sesto

Ancora in alto mare i dialoghi tra i due club e il Comune di Milano: avanza l'ipotesi alternativa

Daniele Vitiello

Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, spinge sull'acceleratore sperando di convincere Inter e Milan a costruire il nuovo stadio nel suo Comune. «Qui, nel caso, saremmo pronti fin da subito», ha detto nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Intanto in questi giorni ha anche già ricevuto Gerry Cardinale, nuovo proprietario del Milan

In che senso, sindaco?

«L’area è privata e il suo proprietario è d’accordo sulla cessione, l’amministrazione comunale è concorde. In altre parole: mancherebbero solo il via libera dei club».

Ci spieghi perché Milan e Inter dovrebbero scegliere Sesto.

«Perché non ci sono criticità. Perché i costi sarebbero più contenuti e nell’arco di 18 mesi potrebbe essere posata la prima pietra, mentre a San Siro non saprei».

Costi più contenuti in base a quali calcoli?

«Sono aree già demolite e quasi del tutto bonificate. In altre parole, non c’è nulla da tirare giù, la superficie è già disponibile. Inoltre, trattandosi di un’area privata, non ci sarebbe bisogno di dibattito pubblico. Non trascurerei nemmeno le tempistiche: quando ci sono di mezzo i fondi, è un aspetto indispensabile in termini di capitalizzazione. Mi rendo conto di essere coinvolto dalla vicenda, ma i punti forti di questo progetto sono molteplici e non finiscono qui».

Prego, prosegua.

«Intorno allo stadio ci sarebbero 24 ettari di parco definiti nel piano urbanistico. Di quale metratura si parla a proposito dell’area del nuovo San Siro? Circa 130 mila metri quadri. Ecco, è un decimo dell’area che stiamo riqualificando noi. Si creerebbe un indotto di cui beneficerebbe anche Milano. E poi non ci sarebbero di mezzo concessioni a 90 anni e cose simili».

A proposito di Milano: immaginiamo che Cardinale abbia voluto sincerarsi di persona anche e soprattutto della logistica rispetto al capoluogo.

«Io ho fatto comprendere come Sesto sia da considerarsi area metropolitana milanese, sulla quale si stanno rigenerando le aree dismesse più grandi d’Europa. Da qui con un quarto d’ora di metropolitana sei in Duomo o a Linate. Si tratterebbe di un riposizionamento nell’Interesse dell’utenza e del servizio. Inoltre la viabilità registrerebbe miglioramenti anche sulla base della realizzazione della nuova Città della Salute».

Ma in termini pratici, la visita di Cardinale com’è andata?

«È stata positiva e ci riaggiorneremo. Ha visionato l’area, assieme ai tecnici di MilanoSesto (che detiene la proprietà dell’area, ndr) e del Milan. Ha voluto capire il potenziale dell’area, i servizi, che adesso stanno analizzando. Mi rendo conto che le variabili sono tante: noi siamo disponibili, ora la palla passi ai club che dovranno valutare tempi, costi e certezza degli investimenti. Io al posto loro avrei già deciso...».

A Sesto San Giovanni fra pochi giorni ci saranno le elezioni: c’è il rischio che qualcosa possa cambiare nelle valutazioni del vostro Comune?

«No, in giunta siamo tutti favorevoli».

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