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Strama: “Cassano gioca. Guarin, nodo tattico. Ricky e Cou…”

L’Inter vuole continuare sulla strada che ha intrapreso dopo quella brutta sconfitta casalinga contro il Siena. La gara persa contro Serse Cosmi ha dato modo ad Andrea Stramaccioni di rivedere l’assetto tattico della sua formazione e...

Eva A. Provenzano

L'Inter vuole continuare sulla strada che ha intrapreso dopo quella brutta sconfitta casalinga contro il Siena. La gara persa contro Serse Cosmi ha dato modo ad Andrea Stramaccioni di rivedere l'assetto tattico della sua formazione e passando alla difesa a tre è riuscito a dare un equilibrio alla sua squadra che comunque non rinuncia ad attaccare. Nei prossimi sette giorni si giocheranno tre turni in Serie A. Domani si va a Bologna e poi mercoledì sera arriverà la Sampdoria a San Siro. Sarà il preludio a Juve-Inter. La filosofia del giovane allenatore nerazzurro però è pensare giorno dopo giorno restando con i piedi per terra. Ecco perché chiede ai suoi uomini concentrazione e impegno, senza badare alla classifica, pensando solo ed esclusivamente al campo. Dalla sala stampa della Pinetina, ad Appiano Gentile, il mister presenta la sfida contro gli emiliani in conferenza stampa. Vi riportiamo le sue parole in diretta. 

CLASSIFICA - Si dovrà guardare alla fine del girone di andata che è un giro di boa. Alla fine del girone di andata puoi dare un giudizio parziale di quello che fai, adesso è troppo presto. Mancano tante partite, tanti scontri diretti. A me i giudizi piace alla fine o comunque alla fine di un ciclo. 

GRUPPO -La nostra gestione e il fatto che do importanza agli allenamenti vadino in campo i più preparati. Ogni giocatore in allenamento può fare bene perché io tengo conto della prestazione sul campo. Entrerà in campo un'Inter motivata. Se gioca Cassano? Abbiamo fatto bene con tre giocatori offensivi. Solo contro il Chievo non c'era il terzo con caratteristiche non da centrocampista. Non vedo perché rinunciarci. Assolutamente si perché è quello che sta facendo meglio adesso. 

BOLOGNA -E' la città dove io ho cominciato a diventare grande perché ero senza i miei genitori. Quello stadio è quello in cui ho sognato di giocare in Serie A. Sono stato male quando ho smesso di giocare, ma oggi ci arrivo felice da allenatore nerazzurro. 

CASSANO - Se paga il down del giovedì? Al massimo per il gol sbagliato, ma aveva fatto bene fino a quel momento. Rodrigo era entrato ed è uscito perché era più fresco è entrato Milito abbiamo segnato, ma non vedo un trend negativo di Cassano, è uscito solo perché era più stanco. 

ASSENZE -L'infortunio di Cou mi è dispiaciuto non solo per la perdita momentanea perché è un ragazzo d'oro ed era in un ottimo momento e sta dimostrando di essere un prospetto di grande rilevanza per il futuro dell'Inter. Mi spiace a livello umano. Si somma all'infortunio di Wes e sono due uomini di qualità. Ma se una squadra dipende da due giocatori allora non ci siamo. Abbiamo le doti per far bene anche senza di loro. 

ALVAREZ -Sta bene e a mio avviso presentarsi a tu per tu con il portiere ci sei. Se fa il primo gol contro il Catania casca lo stadio. Un giocatore così lo voglio sempre in organico. Quando è stato utilizzato ha fatto bene: avendo avuto l'operazione ad inizio anno non è entrato nella lista in EL e questo lo ha penalizzato. Farà bene sul campo. Pentito? No perché abbiamo deciso con lo staff medico, dovevo avere tranquillità sull'utilizzo del giocatore. in quel momento abbiamo escluso chi non poteva garantirci la presenza. Sarà inserito nella lista se passeremo il turno. 

SOFFERENZA -Io guardo sempre le cose che non vanno. Sulle cose che non vanno dobbiamo lavorare e io le situazioni le analizzo con la mia squadra e il mio staff. Non credo che una squadra che ha cambiato così tanto possa essere pronta in un breve periodo. Quello che mi interessa è la sensazione che siamo cresciuti. La forza mentale con cui abbiamo affrontato il Partizan abbiamo dimostrato che ci siamo mentalmente. Nessuna italiana non ha sofferto in Europa in questo turno. Sulle cose da migliorare lavoriamo sempre. 

PALACIO -E' uno dei giocatori di qualità là davanti. Penso che ne abbiamo il numero giusto anche perché ognuno ha caratteristiche diverse, pure lui ne ha di quelle che gli altri non hanno. Il suo senso del gol è riconosciuto.

BOLOGNA -E' una trasferta difficile perché è un avversario che fa bene in casa e ha bisogno di punti. Nelle grandi partite hanno sempre avuto un atteggiamento offensivo e mettono in difficoltà chi è davanti in classifica. Sarà una partita bella, speriamo di far bene. 

TURN OVER -Non credo sia una questione di quanti giocatori hai. Io e il presidente diamo importanza agli impegni in Europa: ci dobbiamo stare da Inter. Dobbiamo gestire le energie perché le gare sono vicinissime e hai pochi allenamenti. Serve equilibrio tra rispetto e fame per l'Europa, mantenendo un occhio al campionato. Non è mai scesa in campo un'Inter in B, c'è chi trova meno spazio in campionato che entra e fa bene e mette in difficoltà l'allenatore.

GUARIN -Fredy lo vedo bene, non benissimo come all'inizio, ma prendete in considerazione che una partita di un centrocampista con tre davanti e tre dietro cambia. Il suo ideale è un altro: quando appoggia la punta centrale è devastante. Così ha fatto benissimo ovunque ha giocato, sia al Porto che con la Colombia. E' una questione tattica. Io lo so, lui lo sa: sta facendo un'interpretazione diversa di gioco. 

PERSONAGGIO -Imitazioni varie? Mi diverte, mi fa ridere! E' una cosa simpatica, sono cose carine che giocano sui miei difetti, sul mio accento. Fa parte del pacchetto. Do tanti spunti, ma non lo faccio apposta. 

LA JUVE -Sono veramente concentrato sul Bologna. Non si può pensare alla terza gara, io vivo ogni partita come l'ultima e non penso a distanza di tempo. Come programmazione di lavoro giochi tre partite in una settimana e questo è un discorso diverso e allora programmi carico e volume degli allenamenti. Non puoi nell'allenamento di lunedì programmare intensità di allenamento troppo alto altrimenti lo paghi. Non penso alla Juve. Penso a come devo gestire gli allenamenti anche perché spesso non riusciamo a dare ricambi -nella gestione dei singoli - a tutti i ruoli. 

RIFORME CAMPIONATI -Chi rappresenta l'Inter ne parlerà ai tavoli predisposti. Non dico neanche che giochiamo troppo è un piacere perché siamo in Europa: non ha senso lamentarsi. 

La conferenza stampa del mister si è conclusa.