"Il mio sogno è di vincere tante cose con l'Inter, siamo solo all'inizio e devo fare ancora tanto per crescere". Si apre così l'interessante chiacchierata di Saphir Taider, ospite di Nagaja Beccalossi e di Roberto Monzani a "InterNos", in onda questa sera si Inter Channel alle ore 21.
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Taider: “L’Inter è il mio sogno. ZANETTI impressionante. Mi dicevano…”
“Il mio sogno è di vincere tante cose con l’Inter, siamo solo all’inizio e devo fare ancora tanto per crescere”. Si apre così l’interessante chiacchierata di Saphir Taider, ospite di Nagaja Beccalossi e di Roberto...
Ecco degli estratti della bella intervista realizzata dal canale nerazzurro:"Il mio idolo da ragazzino? Il mio fratello maggiore, anche lui calciatore professionista. Andavo sempre allo stadio a vederlo ed è anche grazie a lui se oggi sono il calciatore che sono. Andavo sempre a vedere il Tolosa per vedere lui! Oggi gioca nella Serie A slovena"."Mia mamma mi ha sempre seguito e ha sempre voluto che io andassi bene a scuola per garantirmi un futuro. Ora che sono calciatore professionista è la prima tifosa che ho"."Stare all'Inter è un sogno, è una grandissima squadra. E' da quando sono piccolo che volevo raggiungere un top club, ora vorrei vincere tanti titoli per coronare definitivamente il mio sogno. Sono venuto in Italia a 19 anni, e arrivando così presto speravo di poter arrivare il più velocemente possibile in una grande. Avere questa possibilità era il mio obiettivo"."Il giocatore che mi ha impressionato di più all'Inter è il capitano Zanetti. Quando ero al Bologna mi dicevano che era impressionante a livello fisico, ora che l'ho visto posso assicurarlo. Non è una cosa comune arrivare a 40 anni con la sua freschezza"."Il momento più emozionante è stato il mio esordio da titolare, contro la Juventus in casa. Giocare in uno stadio del genere tutto pieno per una partita di questa importanza è qualcosa di impressionante, la gente non si può neanche immaginare quello che si sente dal campo, l'energia e il tifo del pubblico..."."Ho scelto la Nazionale algerina perché, anche se sono nato e cresciuto in Francia, mi sono sempre sentito algerino. La mia famiglia è felice della mia scelta. Torno spesso in Algeria e ne approfitto quando posso andarci con la Nazionale. In Algeria è tutto più difficile, hanno meno disponibilità per i giovani, i talenti ci sono ma se non li fai crescere... Piano piano però stanno arrivando e il paese sta crescendo anche a livello calcistico".
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