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Tare: “Il Governo non può bloccare il campionato. Futuro Milinkovic? È fondamentale…”

Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo della Lazio a Sky Sport sulla ripresa del campionato

Alessandro De Felice

Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di Sky Calcio Club: "Non sono preoccupato per la sospensione. Tutto ciò che abbiamo guadagnato lo abbiamo fatto sul campo. Siamo un punto dietro dalla, c'è un percorso lungo con altre 12 partite. Per noi si deve dare un segnale forte al sistema calcistico italiano".

POSSIBILITA' DI STOP DEFINITIVO - "Ho sentito che in settimana può uscire un'ordinanza per bloccare il campionato, ma questo non è nelle loro competenze. Non è nelle loro competenze. La Uefa e la Fifa hanno spiegato che bisogna concludere la stagione. Possiamo anche riprendere a giugno e finire tra agosto e settembre, sfruttando che il Mondiale 2022 sarà in inverno. Finire il campionato in corso servirà anche come esperienza per ripartire con quello successivo".

SENSAZIONI DEI CALCIATORI - "Sono più di tre settimane che io e Inzaghi riceviamo telefonate per ricominciare. Quando è uscita l'ordinanza sulla ripresa dei lavori hanno festeggiato tutti. L'aspetto psicologico mi preoccupa, ma vedendo quello che è successo in questi ultimi due mesi siamo la squadra più motivata per vincere questo scudetto".

LA PRESSIONE MEDIATICA PER LA RIPRESA - "Siamo stati la prima società che si è fermata per la pandemia e che ha rispettato tutte le direttive del Governo con nessun calciatore che ha lasciato Roma. Altre squadre hanno alcuni calciatori fuori dal Paese. Analizzando i dati per lo stop di questa industria, i danni saranno molto importanti. Parlare di Scudetto a 12 partite dalla fine mi sembra troppo. Siamo andati bene fino allo stop, ma non è scontato che resteremo lì alla ripresa fino alla fine".

MODELLI - "Quando ho iniziato a fare questo lavoro ho studiato il lavoro degli altri, soprattutto Juventus, Milan e Inter".

CRESCITA - "La sconfitta contro l'Inter nella sfida per il quarto posto, nel 2018, è stata molto importante. Da lì siamo ripartiti con lo spirito giusto".

FUTURO DI MILINKOVIC - "Fondamentale è la volontà del giocatore. Se il giocatore pensa che sia chiuso un ciclo e vuole andare da un'altra parte non deve essere un problema. Il fatto che lui sia rimasto cinque anni a Roma è perché c'è un legame forte con la città e la società. Quando c'è stata qualche tentazione, un po' per volontà nostra, un poi' per la sua, non siamo mai andati fino in fondo. Le cose comunque vanno valutate a fine stagione".

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