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Zazzaroni: “Icardi uomo di principi, rispetta parola data…a Paratici. Zhang gli nega l’incontro”

L'editoriale del direttore del Corriere dello Sport sul caso Icardi

Alessandro De Felice

"Prigioniero della parola data. Prigioniero di certezze che niente e nessuno riesce ancora a scalfire. Prigioniero di una situazione per alcuni aspetti surreale e più grande di lui. Prigioniero dell’orgullo. Prigioniero di troppi interessi, spesso trasversali". Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, commenta così la situazione di Mauro Icardi.

L'argentino, escluso definitivamente dal progetto Inter, è un obiettivo del Napoli ma continua a glissare, con il club partenopeo che accusa la Juventus di azioni di disturbo. E nel destino di Icardi potrebbe esserci proprio la società bianconera:

"L’Inter è invece sicura che Paratici mantenga da mesi i contatti con Wanda soltanto per far sì che il “grande disturbo” continui ad avvelenare le giornate di Marotta. Si è peraltro saputo che Icardi, nel periodo dello “sfasciamento”, diede la parola proprio a Paratici, il primo consolatore a farsi vivo, ed essendo uomo di principi ancora la rispetta".

Dal canto suo, Icardi non ha chiari i motivi della rottura definitiva. "Pensa che non sia questo il momento migliore per lasciare Milano, giusto Torino è a un’ora d’auto e il trasferimento non stravolgerebbe la vita della truppa: all’apparenza sembra sereno, in realtà si sta ancora domandando quali siano i motivi per i quali l’Inter lo sta trattando da gennaio come un appestato d’oro: avrebbe voglia di parlare con Zhang ma non gli viene concessa l’occasione. Trascura il fatto che fu proprio il presidente a imporre ai suoi la linea durissima" scrive Zazzaroni.

L'argentino è fermamente convinto di voler rientrare in gruppo e riconquistare una maglia da titolare: "A Maurito le dichiarazioni della società – le riassumo con la teoria dell’esclusione dal progetto a titolo definitivo – sono entrate da un orecchio e sono immediatamente uscite dall’altro. Ferma è in lui la convinzione di poter essere nuovamente impiegato con la maglia che più ama. Inoltre non capisce perché mai a Nainggolan e Perisic sia stata offerta la via di fuga del prestito, mentre per lui si parla soltanto di cessione da 70-80 milioni".

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