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Zhang: “Fra 100 anni l’Inter col mio cognome. In 3-5 anni i primi al mondo. Pronti a…”

Le parole del nuovo presidente nerazzurro dopo l'assemblea degli azionisti

Marco Macca

C'era anche lui, il presidente, nella conferenza stampa organizzata dall'Inter dopo l'Assemblea degli Azionisti del club nerazzurro, che ha approvato il bilancio e ha rinnovato le nomine del Consiglio d'amministrazione della società. Lui, Steven Zhang, fiero ed evidentemente emozionato per il nuovo ruolo. Ecco le parole del numero uno nerazzurro, voglio di riportare l'Inter in vetta all'Italia e al mondo:

"Due anni fa ho iniziato a occuparmi dell'Inter partecipando alla prima assemblea. Oggi è una data speciale per me: oggi, 26 ottobre, ha inizio una nuova era per il nostro. Sono quasi due anni che lavoro all'Inter e fin dall'inizio le nostre intenzioni sono chiare. L'Inter è uno dei club più importanti del mondo, sinonimo di vittoria. Ha tifosi sparsi in tutto il mondo. Alessandro Antonello vi ha appena illustrato tutti i numeri: il nostro obiettivo all'Inter è sempre stato quello di ricostruirla dalle fondamenta, trasformandola in una delle società più innovative del mondo senza però lasciare la parte la tradizione e quello che ci ha lasciato la famiglia Moratti. Abbiamo tutti gli strumenti per tornare al successo. Sono pronto a raccogliere la sfida di essere il presidente dell'Inter nel 110° anniversario del club. I risultati sportivi sul campo sono quelli più importanti per noi, vengono sempre per primi. Ci concentreremo su quelli e daremo tutti gli strumenti necessari per arrivare al successo. Non solo rafforzeremo la squadra nei limiti imposti dal regolamento, ma faremo sì che i talenti crescano anche all'interno del club. Per questo provvederemo a rafforzare le infrastrutture. Rafforzeremo anche la dirigenza per competere per il successo: la squadra manageriale dovrà essere forte al pari di quella in campo. Vogliamo essere fedeli al nostro credo: essere fratelli del mondo. Ci chiamiamo Internazionale e vogliamo crescere a livello globale, senza dimenticare il nostro dna che è a Milano. Noi siamo made of Milano. Non possiamo dimenticare il potere della tecnologia nello sport. La digitalizzazione della società è già iniziata con Inter Media House, vogliamo essere leader anche in quel campo e continuerà anche in altre aree. Vogliamo essere più vicini sia ai nostri giocatori sia ai nostri tifosi. L'Inter è molto più di una squadra di calcio: lo sport è un'espressione di valori, ci insegna cose importanti. L'Inter ci insegna i valori della lealtà sportiva e dell'onestà. Vogliamo essere l'energia più forte che si sprigiona nel mondo. Continueremo a lavorare per la comunità dei fratelli del mondo, senza smettere di innovarci. Abbiamo annunciato la nascita della squadra femminile. Investiremo nello scouting e nelle infrastrutture. Siamo integrati nelle grandi associazioni europee. Tutti i tifosi hanno cominciato questo viaggio con noi. L'unica cosa che voglio fare è rendere l'Inter il miglior club del mondo. Con voi sono sicuro che riuscirò a fare fronte alle sfide. Forza Inter sempre".

EMOZIONI SCATTATE ALL'INTER - "I miei studi non hanno nulla a che fare con lo sport, ma come in tutti i business ci sono delle competenze operative, delle abilità. Molte cose possono essere utilizzate per rendere un club di successo e che sono trasversali. Non aver avuto nulla a che fare col calcio mi ha permesso di iniziare da un foglio bianco. Ho sempre avuto un feeling con questo club, perché conoscevo il sig. Moratti. Abbiamo scelto di investire nell'Inter e di acquisire le quote del club perché vogliamo che la società diventi ponte ed energia positiva per i consumatori di tutto il mondo. Conoscendo l'Inter mi rendo conto di quanto sia più di ciò che mi aspettassi. Non è solo il campo, ma è la condivisione della fiducia che le persone hanno sempre espresso in questi 110 anni. E' per questo che ho deciso di impegnarmi in questa avventura, anche se 2 anni fa non è stato facile e non sapevo tutte queste cose per l'Inter. Sento di avere una grande responsabilità nei confronti dei tifosi".

PROMESSE AI TIFOSI - "Innanzitutto, 2 anni fa abbiamo deciso di investire nell'Inter con l'obiettivo di rendere questo il miglior club al mondo. Vincere è la chiave per questo club. Se noi parliamo di promesse e impegni, qualsiasi sia il futuro, con le sue difficoltà e le sue sfide, abbiamo un progetto a lungo termine, faremo tutto il possibile per rendere questa squadra vincente. Con tutte le risorse che si renderanno necessarie, le impegneremo a favore del club. Indipendentemente dai nomi dei giocatori, i tifosi possono essere sicuri che qualsiasi opportunità che Suning riterrà di prendere, la prenderemo per aggiungere altri titoli al nostro palmarès".

PROGETTO - "Come sappiamo, la parte interessante dello sport è che non si sa mai quando si raggiungerà un risultato. Siamo tutti interessati allo sport. Non posso dare un tempo preciso, ma dobbiamo parlare degli step che metteremo in atto nei prossimi 3-5 anni. Vorrei che tutto si realizzasse l'anno prossimo, ma so che non è sempre possibile. So che la mia squadra è forte, tutti hanno grande talento. I manager che lavorano con me ne hanno tanto, non ci vorrà molto. I tifosi se lo potranno aspettare nel prossimo futuro".

BILANCIO SU INIZIO DI STAGIONE DELLA SQUADRA - "All'inizio della stagione avevamo delle difficoltà perché dovevamo capire meglio i nuovi acquisti, ma nelle scorse partite abbiamo già visto il talento e la personalità dei giocatori, che sono in grado di dare tutto per il risultato. Anche all'ultimo secondo. Ovviamente in Italia e in Europa ci sono molte squadre competitive, forse anche più forti, ma penso che quest'anno il gap si sta riducendo e nella prossima stagione, con i miglioramenti, allenamenti e mercato, avremo un innalzamento del livello. Penso che i nostri giocatori siano i migliori e che abbiamo la capacità di vincere in ogni partita, anche contro la Juventus. Credo molto in loro, sicuramente non è facile vincere. Non è solo una questione di fortuna. Si lavora tanto per ottenere risultati: loro ci hanno messo 10 anni, io spero di metterci meno".

SFIDA - "Sono il più giovane presidente della storia delle squadre di calcio, è vero, ma sono già due anni che gestisco la squadra. Questo è un qualcosa che alcuni presidenti non fanno. Siamo migliorati molto, anche se non è un lavoro facile. Per questo ho aspettato. Pensate a persone come il fondatore di Facebook e altri: sono tutti giovani. Se guardo a mio padre, che lavora per un gruppo che genera 70 miliardi l'anno, non penso che l'età sia un problema. Sono certo che farò bene e gli ultimi 2 anni ne sono la dimostrazione. Non sono per niente spaventato, anzi, sono orgoglioso".

MAROTTA - "Nell'ultimo anno l'Inter è stata associata a molti grandi nomi, sono contento perché significa che la gente pensa che siamo la miglior squadra con cui lavorare, la potenza che c'è dietro l'Inter. Non mi crea problemi che se ne parli, ma la verità è che non ho mai iniziato una trattativa con questa persona e che non ci sono mai stati contatti. Io non posso dire niente su trattative, io se sono i migliori li vorrei tutti. In questo momento queste cose però non sono vere. Il futuro è futuro: come ho promesso, se ci saranno opportunità da cogliere, sarò sempre pronto a prenderle in considerazione per migliorare la squadra".

QUOTE THOHIR - "Non posso fare previsioni su queste cose: ho parlato con Thohir delle sue quote, lo abbiamo fatto oggi nell'Assemblea, ma in generale non posso parlare delle sue quote. Non credo che cambieranno i rapporti di forza nei mesi prossimi, non posso fare promesse ora. Quel che posso dire è che il nostro è un impegno a lungo termine".

CONSIGLI DI MORATTI - "In realtà ho chiesto consiglio a diverse persone, in particolare a Moratti. Due anni fa credo che le cose più importanti che mi abbia detto siano due. La prima: "Steven, in Italia la difesa è importante"; la seconda: "Steven, non ascoltarmi, perché io sono un tifoso. Fai quello che ritieni corretto e abbi fiducia nelle decisioni che prendi, perché in questo modo lavorerai nel miglior interesse del club. Credo che mi supporterà sempre, crede molto nel club. Parlo con lui moltissimo, mi ha raccontato tante storie sull'Inter e tante cose positive quando ero in difficoltà. Mi diceva che anche lui ne aveva affrontate tante, mi ha sostenuto tantissimo".

RIVALITA' CON LA JUVENTUS - "Con la Juventus siamo rivali, ma ci rispettiamo. Così come rispetto Andrea Agnelli, anche lui presidente in giovane età. Solo i grandi rivali possono aiutarti a crescere".

AUTOFINANZIAMENTO - "Tutti i grandi club hanno dei punti in comune: indipendentemente dagli azionisti e dal supporto del club, se non sono gestiti bene non portano risultati. Io sto parlando di essere i migliori al mondo. La mia società ha sempre sostenuto il club negli ultimi 2 anni, non si può negare la forza che abbiamo dato e continueremo a darla. Sostenere il club non significa solo dare supporto finanziario, ma offrire un'opportunità di crescita, anche con le infrastrutture. Il supporto degli azionisti ci sarà sempre, ma non si concentrerà solo sulle cifre finanziarie, ma anche su altri aspetti, indipendentemente dal paese in cui ci troveremo. Rispetteremo sempre tutte le culture con trasparenza e onestà. Fa parte del nostro dna".

FUTURO - "Il mio è un progetto a lungo termine, non ho paura nonostante la mia giovane età. Il background dell'Inter è molto forte anche grazie alla forza dell'azionista. Non si può fare un paragone con altre squadre. Crediamo che la nostra squadra possa dare un contributo al bene dello sport, per migliorare il sistema. Se mi chiede se sarò presidente fra 30 o 40 anni, può essere. E spero che fra 100 anni il presidente dell'Inter possa essere ancora un Zhang. Questo viene da mio padre, non accetta mai la sconfitta e per lui è accettabile solo la vittoria. Se non ci credessi non avrei un progetto a lungo termine. Se c'è una cosa che voglio è che fra tanti anni il presidente dell'Inter abbia il mio stesso cognome".

STADIO - "Dal punto di vista finanziario sicuramente sarà meglio condividere lo stadio con il Milan, per condividere gli oneri finanziario. Condivideremmo un'icona. San Siro è uno stadio è stato teatro della gloria del calcio, ma non posso aspettare 100 anni per rinnovarlo. Penso che il Milan e il comune di Milano debbano allinearsi con noi il prima possibile, per creare uno spazio migliore per la città. Se non potranno farlo, prenderemo un'altra direzione, ma per ora San Siro sarebbe la soluzione migliore".

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