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Argentina, serve una svolta: tocca a Dybala? Rapporti contrastanti con Messi, ma…

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Dopo la sconfitta all'esordio nel Mondiale contro l'Arabia Saudita è tempo di riflessioni per l'Argentina e per il ct Scaloni

Andrea Della Sala

Dopo la sconfitta all'esordio nel Mondiale contro l'Arabia Saudita è tempo di riflessioni per l'Argentina e per il ct Scaloni:

"Martedì, dopo la tremenda sconfitta con l’Arabia Saudita, i giocatori argentini hanno lasciato lo Stadio Lusail e raggiunto la vicina Qatar University, dove alloggiano. Avevano la faccia di studenti usciti allegri qualche ora prima per la formalità di un esame facile e rientrati invece scornati da una bocciatura imprevista. Così avviliti che il c.t. Lionel Scaloni ha lasciato liberi i giocatori di ritirarsi in camera senza l’obbligo di presentarsi a pranzo. Non è banale che la Pulce si sia fermata a parlare dopo la partita, non esistono molti precedenti dopo una sconfitta rumorosa. Conferma che è diventato il leader che prima non era e che in campo, con l’Arabia, non è riuscito a essere. Di sicuro, per esempio, la scelta a sorpresa del Papu Gomez, ha avuto la benedizione della Pulce", si legge su La Gazzetta dello Sport.

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"Tra le domande più sollevate nelle analisi, questa: ma perché Scaloni non ha impiegato Paulo Dybala nel finale contro l’Arabia Saudita? Con Di Maria, Gomez e Messi in giornata di pochissima grazia, la freschezza tecnica della Joya avrebbe potuto schiudere varchi e accendere scintille. Quest’estate, mentre Messi, Gomez e altri argentini si compattavano sulle spiagge, Dybala faceva le vacanze per conto suo a Miami. Più in generale, Dybala ha uno status più vicino a Messi che al Papu: due 10 in un pollaio. Non avendo mai giocato nel Boca o nel River ed essendo nato calcisticamente in Italia, Paulo non ha mai goduto di una spinta popolare. Vero che è stato fermo a lungo, ma è anche vero che si è risparmiato tanto. Dybala sa spendere guizzo e talento tecnico quando gli altri si stancano. Perciò in coda alle partite mondiali dai recuperi infiniti, può diventare ancora più letale. Il mazzo di carte è passato in mano a Scaloni. A naso, il rito buono stavolta è pescare la carta Dybala", spiega Gazzetta.

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