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Samaden: “Mancini e Ausilio sanno scoprire i talenti. Colpito da Manaj. Spero in Squadre B e…”

L’ospite della puntata odierna di InterNos, in onda questa sera sui canali di Inter Channel, sarà Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile nerazzurro. Samaden ha risposto alle domande dei tifosi raccontando questi pensieri:...

Dario Di Noi

L'ospite della puntata odierna di InterNos, in onda questa sera sui canali di Inter Channel, sarà Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile nerazzurro. Samaden ha risposto alle domande dei tifosi raccontando questi pensieri: "Il nostro compito è mettere a disposizione della prima squadra dei giocatori che poi vengono valutati in base alle esigenze e al grande talento che hanno Mancini e Ausilio nel capire le qualità e i momenti dei ragazzi. Nel gruppo della Primavera alcuni più maturi possono essere forse più pronti: penso a Radu, Della Giovanna, Miangue, Correia, ma anche Pinamonti che è il 'pulcino' della Primavera ma che potrebbe fare il grande salto. Seconde squadre? Il salto tra Settore Giovanile e la prima squadra è molto importante, soprattutto per le grandi squadre. Spero si possa partire presto con il progetto delle seconde squadre e mi auguro che possa essere rivista la formula del campionato Primavera. Squadra 'B' o nuovo campionato Primavera? Un po' entrambe, diciamo la fotocopia delle partite delle prime squadre oppure un campionato con promozioni e retrocessioni. In questo modo si potrebbe dare la possibilità anche ad un club di Lega Pro, ad esempio, di poter vincere un campionato Primavera. Come si sceglie un giocatore giovane? C'è il percorso più immediato sulle attività di base, dove i bambini molto giovani arrivano dalla nostra provincia o regione. Quando ci si allarga sul territorio nazionale bisogna essere bravi e anche un po' fortunati nell'avere una rete come quello dell'Inter Grassroots Program che permette di monitorare tutta Italia. Dai 16 anni ci si allarga all'Europa e anche qui abbiamo un reparto di scouting estero molto valido. Infortuni pesanti per i giovani? Penso ad esempio a Luca Tremolada, che ha sempre avuto un talento smisurato che non ha mai potuto esprimere nel calcio dei grandi. Viareggio Cup? Escludendo i primi 20 minuti della semifinale contro il Palermo il giudizio è estremamente positivo. Non avevamo a disposizione cinque nazionali ed è stata un'occasione per dare spazio anche a dei ragazzi del 1998. Chi mi ha sorpreso di più tra i ragazzi approdati in prima squadra? Mi ha sorpreso il modo in cui si è inserito rapidamente un ragazzo che arriva dallo scouting del Settore Giovanile, e cioè Rei Manaj, che negli anni scorsi abbiamo seguito tanto. In questo è stato bravo mister Mancini, che in quei tipi di giocatori sa riconoscere le qualità. Finale di Coppa Italia con la Juventus? Mi aspetto una finale estremamente equilibrata, la Juventus ha un gruppo forte sul quale ha investito. Sarà una partita difficile anche per loro, perché noi arriveremo preparati e agguerriti. Giocare allo Stadium e al Meazza aiuterà i giocatori a trovare stimoli in più e una spinta maggiore. Consiglio a chi sogna di diventare un grande calciatore? Continuare a coltivare il sogno nella maniera giusta, ovvero divertendosi. Come tutti i sogni, anche quello di diventare calciatore è difficile da realizzare, io stesso ho sempre coltivato anche altro, ho completato gli studi e mi sono laureato. Fino ad un centimetro prima di raggiungere il proprio sogno è giusto pensare anche ad altro, stare ben saldi con i piedi per terra".

(Inter.it)