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ANALISI – Pareggio che lascia l’amaro in bocca. Icardi caso che rientrerá, Biabiany gradito ritorno…

Scatta l’allarme pareggite in casa Inter. Dopo Samp e Juve è il turno del Palermo, squadra che apparentemente non sembra il gruppo arcigno e insidioso della scorsa stagione ma fin dai primi minuti i rosanero smentiscono chi alla vigilia li...

Francesco Parrone

Scatta l'allarme pareggite in casa Inter. Dopo Samp e Juve è il turno del Palermo, squadra che apparentemente non sembra il gruppo arcigno e insidioso della scorsa stagione ma fin dai primi minuti i rosanero smentiscono chi alla vigilia li dava per spacciati. Mancini adatta Guarin da esterno di centrocampo e rispolvera sulla destra Nagatomo; l'intento del tecnico jesino è quello di mettere in difficoltà il Palermo sulle fasce dove Telles e Perisic da una parte e il giapponese con Guarin dall'altra devono innescare Jovetic e un Icardi da un po' di tempo a secco, non tralasciando ovviamente la fase difensiva proprio degli esterni che nei primi 45' è venuta meno in più di un'occasione.

I padroni di casa rispondono con una formazione attenta e votata al sacrificio. Rispoli e Rigoni mettono nella prima mezzora in difficoltà Telles, il quale ha usufruito del supporto di Perisic costretto ad accorciare negli ultimi 25 metri. Vazquez dalla trequarti esterna spesso e volentieri si infila tra le linee della difesa nerazzurra, questa sera dimostratasi molto più attenta del solito con i due centrali Murillo-Miranda che fanno sentire la loro presenza anche ad un Alberto Gilardino sempre ispirato alla vista del nerazzurro. Il goal del pari arriva proprio da lui, fortunato a trovarsi nel posto giusto al momento giusto, grazie anche all'Inter che nel frangente del calcio d'angolo resta con tutti i suoi uomini troppo schiacciata verso la porta di Handanovic non facendo scattare il fuorigioco dei rosanero.

QUALCOSA È CAMBIATO? - Nella ripresa l'Inter torna in campo con un altro spirito ma i nerazzurri da un po' di gare sono orfani dei goal del proprio bomber. Mauro Icardi non segna più e questa potrebbe essere una delle cause che ha portato la squadra a non riuscire a vincere in questo ultimo mese (sosta nazionali compresa,ndr). Attualmente sembra mancare il dialogo con Jovetic, sempre molto bravo e fantasioso nel crearsi spazio e dispensare palloni, ma questi ultimi arrivano con minor apporto proprio al bomber argentino spesso raddoppiato e controllato a vista dagli avversari. Una lancia da spezzare a favore di entrambi e di Mancini è sicuramente il poco tempo avuto a disposizione per provare in allenamento movimenti e schemi per trovare il feeling offensivo giusto. Con maggior tempo e pazienza Maurito tornerà a lasciare il segno... .

GRADITO RITORNO E MURO DIFENSIVO - Dopo un anno travagliato con la paura di dover lasciare il calcio giocato, un importante segnale lo manda Jonathan Biabiany. Il francese tornato alla casa madre addirittura da terza o quarta scelta ha invece, con la sua professionalità e voglia di lavorare duramente, sorpreso tutti gli addetti ai lavori compreso Roberto Mancini. Il tecnico lo manda in campo al posto di uno spento Kondogbia e lui ne approfitta semplicemente per piazzare l'assist del vantaggio, sacrificarsi in fase difensiva e ripartire velocemente per tagliare in due il Palermo. Il francese dimostra di essere pronto per far sua la zona destra del campo, proprio dove l'Inter ha al momento le maggiori mancanze a livello offensivo.

Altra prova encomiabile è quella proposta da Miranda, vero leader e guerriero della retroguardia. Per atteggiamento e movenze è un mix tra i tripletisti Lucio e Cambiasso, per conferme si può chiedere direttamente al Mudo Vazquez e al prestante Laazar. In 90' dalla sua parte passare è completamente impossibile e con Medel, è l'uomo che più di tutti si attiva per dare il via alle ripartenze dei suoi. Il brasiliano si conferma decisamente punto forte degli acquisti estivi dell'Inter.