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Inter Grassroots Program: le novità  spiegate dai protagonisti

Scorrono le immagini sullo schermo nella sala conferenze di Appiano Gentile. Si parla di settore giovanile, di numeri, di nuove idee (oggi si presenta un nuovo progetto, l’Inter Grassroots Program), ma soprattutto di loro. I ragazzi sono i...

Sabine Bertagna

Scorrono le immagini sullo schermo nella sala conferenze di Appiano Gentile. Si parla di settore giovanile, di numeri, di nuove idee (oggi si presenta un nuovo progetto, l'Inter Grassroots Program), ma soprattutto di loro. I ragazzi sono i veri protagonisti perché da anni il settore giovanile nerazzurro può vantarsi di crescere e formare giocatori professionisti. Da Luca Caldirola a Federico Bonazzoli, da Marco Benassi a Matteo Bianchetti, da Federico Dimarco a Davide Santon. La soddisfazione di un settore giovanile non si racchiude quindi solo nei numeri di vittorie e trofei (che comunque fanno enorme piacere e nella bacheca dell'Inter non mancano) ma nei volti di chi, con un percorso lungo e per nulla scontato, è riuscito a diventare un giocatore di calcio. 

260 tesserati dai pulcini alla primavera, 14 squadre iscritte ai campionati Figc, 33 ragazze tesserate, 280 bambini nelle 5 scuole calcio Inter, 11 centri di formazione. L'idea è che il centro di Interello venga "spostato" nelle varie regioni e nelle varie realtà. Il 48% dei giocatori arriva dai centri di formazione e dalle società affiliate. 28 società hanno quindi aderito e sono state scelte per far parte del nuovo progetto Inter Grassroots Program. Un progetto che è stato presentato stamattina ad Appiano Gentile e che ha visto intervenire i maggiori rappresentanti del settore giovanile nerazzurro e il vicepresidente Javier Zanetti.

Zanetti ha esordito spiegando quanto questo progetto stia a cuore alla società Inter: "La nostra società punta tantissimo sui giovani. Il nostro settore giovanile è riconosciuto a livello mondiale, con Inter Academy nel mondo ci sono tante opportunità. Questo è un punto di partenza e mi auguro che sia un grande successo."

Dopo di lui ha parlato Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile, spiegando i cardini di questa nuova idea e ha ribadito la volontà fortemente innovativa di questa società: "Ringrazio la società a tutti i livelli. C'è una sorta di continuità fra la gestione Moratti e quella di Thohir. Tante cose sono cambiate, ma c'è a livello giovanile una continuità. Primo ringraziamento a Javier, Thohir e a tutti i dirigenti. Inter Academy, diretto da Marco Monti, è nato in maniera soft e adesso sta esplodendo. Unici in Italia ad avere i centri di formazione. La società ci punta e ha l'obiettivo di espansione nel mondo. Sono sei anni che provano a copiarci ma non sono ancora riusciti a portare avanti un progetto di questo livello."

L'Inter Grassroots Program cura i dettagli a 360° e a questo proposito, nel corso della presentazione, sono intervenuti i rappresentanti di ogni area specifica per illustrare il valore aggiunto di questo progetto, ognuno con le proprie competenze.

Giuliano Rusca (responsabile tecnico attività di base): "Gli aspetti che formano e fondano un settore giovanile sono tre: scouting, area di formazione e la valorizzazione. L'area della quale mi occupo riguarda lo scouting e la formazione dagli 8 ai 13 anni, mantenendo una linea diretta con i valori che abbiamo elencato. Il nostro lavoro è fatto con metodologie sempre più innovative, in modo che possano essere adeguate alle nuove generazioni. Vogliamo lavorare in modo innovativo ma con i nostri valori. Ci sono cinque gruppi squadra dal 2003 al 2007 e 2 gruppi squadra di calcio femminile. Grassroots vuol dire inserire le radici nelle problematiche del gioco del calcio. Non si curano solo aspetti tecnici. Formare uomini che portino avanti la nostra identità. In un momento in cui molte società stanno cercando la loro identità, noi abbiamo la presunzione di dire che l'abbiamo trovata e la stiamo portando avanti."

Massimo Giuriola (area tecnica 5/7 anni, Scuole calcio Inter):"La scuola calcio Inter è la base della piramide del settore giovanile dell'Inter. Per una famiglia significa che è la prima volta che entra in contatto con Fc Internazionale. Le famiglie pagano e noi abbiamo una responsabilità molto alta. La delocalizzazione della formazione diventa importante. Le realtà delocalizzate hanno interessi diversi, bisogna integrarsi. Abbiamo introdotto la green card. Cerchiamo di integrarci con le istituzioni scolastiche, soprattutto per far vedere la nostra metodologia."

Marco Galli (area medica settore giovanile dell'Inter): "A Interello c'è un servizio ambulatoriale di medicina dello sport. Ci proponiamo attraverso degli incontri di trattare degli argomenti a noi molto cari: l'alimentazione, per esempio. Educare i ragazzi a mangiare bene. Sappiamo che il ritmo quotidiano delle giornate ci lascia titubanti su come questi ragazzi si alimentino. Vogliamo sensibilizzare sui traumi più frequenti nelle varie fasce di età. Traumi da overuse."

Roberto Niccolai (resposabile area preparazione atletica): "La mia area è work in progress. Unificare e dare un'impronta alle metodologie di allenamento è fondamentale. Abbiamo 13 preparatori. Vengono da esperienze calcistiche e alcuni dal nostro settore giovanile. Non comprende solo il lavoro pratico, è un'area che si occupa di tanti aspetti. Recupero infortunati, controllo allenamento e gestione situazioni in allenamento. Abbiamo attivato una parte di ricerca legata alla conoscenza di alcuni aspetti della corretta crescita dei ragazzi per poi impostare metodologia più corretta, in collaborazione con la prima squadra. La mia area è dinamica. Ogni preparatore è in grado di fornire tutte le indicazioni e tutte le situazioni svolte da nostro settore: lavorano in maniera sinergica."

Luciano Castellini (preparatore portieri settore giovanile Inter): "Ho ancora una grande passione, ho voglia di essere ancora innovativo. Ho dei collaboratori meravigliosi, sto facendo molto meno perché l'età passa. Ma ho trovato una società che ti permette anche di parlare semplicemente, analizzando le situazioni. Il problema del portiere è un problema di identità nascoste, di scelte. Un buon allenatore si deve ricordare le vicissitudini di quando faceva il portiere. Il portiere è solo e sarà sempre solo. L'allenatore di portieri deve stare vicino ai ragazzi un po' come un vecchio nonno."

Marco Monti (responsabile tecnico Inter Academy): "Abbiamo l'obiettivo di internazionalizzare il nostro settore giovanile. Non formiamo solo dal punto di vista tecnico allenatori e giocatori. Dobbiamo formare prima uomini e poi giocatori. Attraverso gli allenatori pensiamo di trasferire non solo nozioni, ma valori umani e etici. Inter Academy (al momento attiva in Arabia Saudita, Cina, Giappone) ha l'obiettivo di formare e crescere a casa loro i bambini che fanno parte di questo progetto. Crediamo di poter dare opportunità anche a tutto il nostro settore di internazionalizzare il nostro concetto. Non cerchiamo solo bravi allenatori dal punto di vista tecnico, ma uomini che ci rappresentino a 360°."

Giuseppe Giavardi (responsabile scouting Italia Inter):"Innovazione e cambiamento sono le parole chiave. Fino ad oggi facevamo copertura del territorio per l'acquisizione dei nuovi talenti. Un lavoro che deve cambiare a favore delle società. Faremo formazione diretta allo scouting. Un lavoro basilare per qualsiasi tipo di società, può dare sviluppi e risultati positivi."