twinter

Inter-Milan 2-0, pagelle: Dimarco già  ‘big’, Correia non si prende. E il predestinato…

Allo Stadio Breda di Milano si è giocata la dodicesima giornata del Campionato primavera 2015/2016. In una fredda ma soleggiata Domenica autunnale sono andate in campo Inter e Milan, in un derby formato “primavera” che ha visto...

Fabrizio Longo

Allo Stadio Breda di Milano si è giocata la dodicesima giornata del Campionato primavera 2015/2016. In una fredda ma soleggiata Domenica autunnale sono andate in campo Inter e Milan, in un derby formato "primavera" che ha visto trionfare l'Inter per 2-0.

Se non ci fossero state le carte d'identità dei ragazzi a dimostrarci che questa è l'Inter dei giovani, vedendo la partita qualcuno avrebbe pensato che questa sia l'Inter di Mancini. Invece no, è l'Inter di mister Vecchi ed è un'Inter con una sua identità. Eppure qualche affinità c'è: squadra fisica, che difende bene e che sa soffrire, estremamente cinica e vittoriosa. Oggi i 3 punti sono arrivati grazie ai gol di Correia e del "predestinato" Pinamonti. Ma portarla a casa è stata dura: il Milan ci ha creduto fino all'ultimo e ha concesso meno di quanto i numeri facevano sperare. La differenza l'ha fatta la cinicità delle due squadre: Milan macchinoso e poco concreto, Inter micidiale in ripartenza. Eppure, nonostante i rossoneri abbiano avuto la peggio, è stato impossibile non notare l'ennesima ottima prestazione di Manuel Locatelli (classe 98'), regista e mediano rossonero che gioca a pallone con più senso tattico, ricerca della manovra e tempo di gioco dei pari età, e di cui in futuro sentiremo parlare quando in Italia ci sarà da battezzare un nuovo "vice-Pirlo".

PAGELLE

Milan: Plizzari 6, Turano 5.5, De Santis 5.5, Bordi 6, Llamas 5.5, Hadziosminovic 6, Locatelli 7, El Hilali 6.5, Agnero 5.5, Felicioli 5, Vassallo 5.5, Cutrone 5.5, Modic 5.5, Casiraghi s.v.

INTERRadu 6.5: Dopo lo stop che l'ha tenuto lontano dal campo, in campo ci torna meglio di prima. Infonde sicurezza al reparto difensivo, è impeccabile nelle uscite e provvidenziale quando spinge sul palo il colpo di testa di Vassallo.

Giamfy 5.5: Si limita a fare il compitino, è prezioso nella parte finale di match quando il Milan attacca e l'Inter riparte. Sbaglia poco in fase difensiva, ma quando c'è da giocar la palla è in difficoltà.

Miangue 6: Fa quello che ogni buon difensore dovrebbe fare, ovvero allontanare i pericoli. Lo fa badando poco allo stile ma avendo una buona efficacia. Per un difensore, questo basta per avere la sufficienza, e lui oggi l'ha meritata.

Popa 7: È il punto fermo della difesa dell'Inter e partita dopo partita sta dimostrando perché. Gioca con una tranquillità disarmante, vince tutti i contrasti aerei e la manovra spesso parte da lui. È un punto di riferimento per i compagni.

Dimarco 7: Primo tempo da urlo del terzino nel giro della prima squadra. Perfetto in difesa, tagliente come una lama calda nel burro quando attacca. Il gol di Correia viene da un suo cross, arrivato a seguito di uno spettacolare scambio con De La Fuente. Nel secondo tempo attacca meno e difende più e meglio di prima. Se c'è qualcuno pronto più degli altri al salto in prima squadra, di certo è lui.

De La Fuente 6.5: in partite come queste la sua qualità può fare differenza, e così è: combina "come i grandi" con Dimarco in occasione del primo gol, illumina la manovra con qualche giocata, ma solo di tanto in tanto. Peccato che tenda ad eclissarsi a sprazzi. Se trovasse continuità potrebbe essere ancora più importante. 

Tchaoule 5.5: Tanta legna e poco altro, ma quando c'è da difendere i "falegnami" come lui servono parecchio. Non gli viene chiesto di velocizzare la manovra e far gioco, ma di difendere a ridosso dell'area di rigore, e questo lo fa discretamente.

Zonta 7: È l'immagine di un'Inter che lotta. Dice di ispirarsi a Guarin e oggi somiglia al miglior Fredy: corre, sgomita e lotta, conquista palla e parte in contropiede con strappi degni del numero 13 di Mancini. La fascia da capitano lo responsabilizza, atteggiamento esemplare e partita super.

Baldini 6.5: Si sacrifica tantissimo aiutando in difesa e recuperando qualche pallone nella sua metà campo, riuscendo spesso a ripartire veloce e con qualità. Peccato che a volte gli manchi l'ultimo passaggio, ma la prestazione resta positiva. 

Bakayoko 5.5: L'altro esterno del 4-3-3 si sacrifica anche lui e aiuta molto in difesa. In zona offensiva però é pressoché evanescente. Resta comunque utilissimo quando la squadra difende il vantaggio.

Correia 7: Imprendibile. Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto in occasione del gol. Difende palla e fa salire la squadra quando ne ha l'occasione, creando il panico tra i difensori avversari quando parte palla al piede.

Appiah 6: Entra e si limita a fare ciò che un attaccante deve fare in situazione di vantaggio: cerca di allungare la squadra avversaria con la sua velocità e va alla ricerca di palloni giocabili; quei pochi che gli arrivano non li spreca e fa respirare la squadra. 

Bonetto 6: Entra quando la squadra soffre un po' e fa il suo come un buon gregario. Sufficiente. 

Pinamonti 7: C'erano grandi aspettative su di lui, ma oggi ha esagerato. Se gli si vuole affidare l'etichetta da predestinato non c'è miglior occasione di farlo oggi. Dopo il gol con l'Udinese entra in campo a pochissimi minuti dalla fine. Giusto il tempo di recuperare un pallone e ribattere in rete la respinta di Plizzari. Stop.