A Undici è andata in onda un'intervista fotografica a Diego Milito. I suoi ricordi più belli, la sua carriera, quello che pensa e che vuole. Ecco quanto ha detto l'argentino a Pierluigi Pardo:
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Milito: “I gol nel derby? Casualità ! Io, Moratti, Mou, Cassano e…”
A Undici è andata in onda un’intervista fotografica a Diego Milito. I suoi ricordi più belli, la sua carriera, quello che pensa e che vuole. Ecco quanto ha detto l’argentino a Pierluigi Pardo: MILITO-FRANCESCOLI – Si, me lo...
MILITO-FRANCESCOLI - Si, me lo dicono tutti che ci somigliamo.
IO E MIO FRATELLO GABY -Abbiamo giocato più volte contro che insieme. Lui è un difensore molto testo. Se mi menava, si! Forte sia caratterialmente che tecnicamente bravo e abbiamo anche litigato in campo. Indipendiente-Racing ho chiesto il rosso per lui e lui ha cominciato ad insultarmi.
GENOA - E' una città, una società che porterò nel cuore. E' stata la mia prima squadra in Europa, mi ha fatto conoscere un calcio diverso da quello che conoscevo, mi ha ripreso dalla Spagna. Gli voglio un gran bene.
I DERBY - Casualità, fortuna quei gol. Però è bello segnare in un derby. E' speciale. L'approccio è diverso dalle altre partite. Si vede, si sente che è una partita diversa dalle altre. Ho avuto la fortuna di fare gol. Vengo premiato segnando, ma la preparo come le altre.
MORATTI - Il presidente è una persona straordinaria. Gli sono grato perché mi ha fatto vincere tutto, mi ha realizzato il sogno che avevo da bambino. Mi ha dato l'opportunità di giocare in una grande squadra, mi ha sostenuto sempre. E quindi gli posso solo dire grazie.
MADRID -Non si spiega con le parole. Ti chiedono cosa è un gol per l'attaccante, sono cose che vivi, che senti. E' stata una gioia che non si spiega.
MOU IS SPECIAL -Si, lo è. E' un allenatore che riesce a farti dare il massimo. E' un vincente, ti convince con le sue idee, ti dà la forza di affrintare tutto sapendo che sei il migliore.
MARADONA - Bellissimo per un argentino averlo in panchina. Anche se ho giocato poco con lui, è il nostro idolo ed è stato un piacere conoscerlo.
L'ARGENTINA - Giocare il Mondiale, giocare con la maglia dell'Argentina è un altro sogno realizzato. Se meritavo di giocare di più? Tutti i giocatori lo pensano, ma in questa Nazionale giocano in tanti e bravi, mi sarebbe piaciuto giocare di più.
PAPA ARGENTINO -E' un orgoglio, un onore avere un Papa del nostro Paese. E' un orgoglio. Bello sapere che gli piace il calcio che da noi come qui si vive in maniera particolare. Tutti amano il calcio.
INFORTUNIO - Si impara a dare valore alle cose e a non pensare a quando uno gioca a restare male per un risultato. Quell'infortunio è stato una cosa brutta. Il recupero va bene, sta andando tutto nel verso giusto, il ginocchio risponde alla terapia. Sono solo tre mesi, ma siamo sulla strada giusta. Una data in testa? No, non ho parlato di date con i dottori, farò tutto passo passo per recuperare meglio possibile. Ci vorranno sei mesi, quindi agosto. Tornerò in Italia i primi di luglio e se potrò fare parte della preparazione con il gruppo a Pinzolo.
INTER NEL FUTURO - Oggi la mia testa è solo al recupero e tornare a giocare. Ho un contratto di un anno e sono sicuramente all'Inter fino al 2014.
CALABRIA - Mi sento tanto calabrese, italiano. I miei nonni erano di Terranova e mi raccontavano della loro terra. Ho avuto la fortuna di crescere con loro e mi sento tantissimo italiano. Mangio sopressata, nduja, peperoncino. Il dialetto? Non lo so parlare.
CASSANO -Antonio è straordinario. Ho un grande rapporto con lui. Abbiamo giocato tante volte contro e all'Inter invece siamo insieme. A Genoa vivevamo nello stesso palazzo. Casino a casa Cassano? Non aveva ancora il bambino... Se deve restare? Io sono favorevole perché resti e io voglio tenere sempre i grandi giocatori come lui, ma sono scelte sue, scelte personali, e scelte della società.
INTER -Deve puntare sempre al massimo. L'Inter deve puntare sempre a tutto, poi si valuterà. Spero che il presidente farà un'Inter forte poi cercheremo di raggiungere i nostri obiettivi.
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