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Adani: “Gnonto maturo. Mancini? Nel 2015 all’Inter fece questa mossa geniale”

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Le parole dell'ex calciatore: "Gnonto? Io l'ho visto tante volte, quando giocava nella Primavera dell'Inter e poi anche quando si è trasferito a Zurigo"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, Daniele Adani, ex calciatore, ha parlato così della prestazione del giovane Willy Gnonto nella gara tra Italia e Germania: «Io l'ho visto tante volte, quando giocava nella Primavera dell'Inter e poi anche quando si è trasferito a Zurigo. Ragazzo interessante, dotato fisicamente, ha tecnica, coraggio, personalità».

Ha sorpreso un po' tutti.

«Ha visto come tocca la palla? Fa un passo e la tocca, ne fa un altro e la tocca ancora. Così disorienta gli avversari e prende campo. L'altra sera gli ho sentito dire che aveva scelto di puntare il giocatore tedesco ammonito. Mi ha sorpreso, vuol dire che ha testa, è maturo».

Lo ha paragonato a Sterling.

«L'ha giocata che ha fatto sul gol di Pellegrini è una giocata alla Sterling. E poi le dirò di più».

Prego.

«Lui nel ruolo di esterno non ci ha mai giocato. Nell'Inter faceva il centravanti, nello Zurigo o fa la seconda punta o il sottopunta. Metterlo lì è stata una intuizione di Mancini e Gnonto ha dimostrato di poterci giocare».

Italia Inter Gnonto

Beh, Mancio ci capisce.

«Ci capisce? Eh no no, sbagliato dire che ci capisce: Mancio è un genio».

Mancini, si sostiene, che sia più un tecnico adatto a calciatori più strutturati, tutto qua.

«Ed è una fesseria (non ha detto proprio così, ndr). Chi lo dice? Sempre con queste leggende. Mancio ha convocato Zaniolo che non aveva nemmeno un minuto in serie A. E' uno che sa di calcio, come detto, è un genio, proprio come Guardiola. Vede i calciatori e le loro prospettive tecnico-tattiche. Ne racconto un'altra».

Prego, ancora.

«Nel 2015, il Mancio, che guidava l'Inter, durante un ritiro estivo, prese un certo Dimarco, all'epoca ragazzino della Primavera, abituato a giocare terzino o centrale dei tre, e lo mise subito a fare la mezz'ala. Era già avanti, aveva notato che ci poteva essere l'evoluzione di un difensore tecnico, capace di fare il centrocampista o la punta. Come Guardiola con Cancelo, tanto per fare un esempio. Mancio lo ha fatto qualche anno fa». 

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