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Bergomi: “Lautaro incarna il DNA Inter, è un leader. In campo dà l’esempio”

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Le parole dello Zio: "Lautaro è uno che in campo non si risparmia mai, ed è ciò che chiede e vuole il tifoso"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Sportweek, Beppe Bergomi, ex capitano dell'Inter, ha parlato così di Lautaro Martinez e della sua leadership, oggi, in nerazzurro: "Lautaro è uno che in campo non si risparmia mai, ed è ciò che chiede e vuole il tifoso. Essere leader all’Inter è diverso rispetto ad altre squadre: ogni club ha un suo DNA e Lautaro incarna perfettamente quello nerazzurro. Un DNA che comprende anche una dose di pazzia, anche se Lautaro mi sembra un ragazzo molto serio e quadrato. È diventato il leader tecnico ed emotivo della squadra. Mi sembra ormai un giocatore maturo. Non sorride tanto, ma neanch’io lo facevo.

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Però si vede che ha un atteggiamento positivo, che gli viene riconosciuto dalla gente e, quel che più conta dai compagni. Leader per me è quello che ha la capacità di attrarre a sé le persone, e Lautaro a questa capacità. In campo dà l’esempio: se c’è da fare una corsa in più all’indietro non si risparmia, con Dzeko gioca in un modo e con Lukaku in un altro, dimostrando capacità di adattamento e, dunque, umiltà. In passato si intristiva quando non segnava per un lungo periodo. Oggi invece è sempre dentro alla partita. Non so se questo dipenda dall’essere diventato campione del mondo con la sua Argentina, dalla consapevolezza acquisita dopo cinque anni di Inter, di cosa voglia dire questa maglia, oppure dalla paternità.

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Ho visto che Agustina, la sua compagna aspetta il secondo figlio: avere accanto la donna giusta, quella che ti dà serenità e con la quale costruisci un progetto di famiglia e di vita, regala la carica di fiducia all’uomo e al calciatore. Noi abbiamo spesso troppa fretta nel giudicare un calciatore, e invece gli va dato tempo. Un attaccante a volte arriva dopo: però, quando tocca un certo livello di rendimento, poi lo mantiene nel tempo. Per restare all’Inter, guarda Džeko, che a 37 anni continua ad essere determinante. La differenza tra un buon giocatore è un campione la fa la continuità di rendimento, e Lautaro in questo momento la sta avendo".

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