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RIVALI / Gladbach forza 6. GdS: “Match senza storia, Plea indemoniato. Shakhtar ridimensionato”

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L'analisi de' La Gazzetta dello Sport sull'altra gara del Gruppo B, quello di Inter e Real, tra il Monchengladbach e lo Shakhtar

Alessandro De Felice

Paradossalmente, senza i blackout nel finale il Borussia Monchengladbach avrebbe un piede agli ottavi di finale al giro di boa. Sì, perché la formazione tedesca guidata da Marco Rose, dopo aver subito le rimonte nel finale dell'Inter con il pari di Lukaku all'89' e del Real Madrid con le due reti dopo l'85', ha strapazzato con un netto 6-0 lo Shakhtar Donetsk a Kiev.

La Gazzetta dello Sport analizza il match di ieri: "Partita senza storia, con i tedeschi avanti già 3-0 dopo appena 26’, trascinati da un indemoniato Plea, che ritorna a casa dall’Ucraina col cimelio del pallone della tripletta. E il 6-0 finale sta addirittura stretto al Gladbach, che avrebbe potuto segnare in almeno altre due o tre occasioni. Per lo Shakhtar è la sconfitta più pesante interna in Europa, che ridimensiona il collettivo di Castro in ottica qualificazione: d’accordo, le assenze – importanti – hanno avuto il loro peso, ma alla luce delle ultime due sfide, il successo al debutto a Madrid sembra esser stato davvero una casualità".

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Il Borussia Monchengladbach conferma quanto di buono aveva già fatto vedere contro Inter e Real Madrid: "Il Borussia invece è squadra vera e conferma quanto di buono fatto nelle prime due uscite: a Kiev ha aggiunto un disarmante cinismo e per la prima volta in questa Champions ha mantenuto la porta inviolata. E non soltanto per demeriti altrui. L’organizzazione di Rose garantisce equilibrio e fantasia: Kramer in mezzo al campo è catalizzatore di palloni e sembra vedere la giocata per i compagni un attimo prima degli altri. Ma a impressionare di più del Gladbach è la fase offensiva: Plea ha messo i panni del mattatore, ma il lavoro alle sue spalle di Stindl e Hofmann è impressionante, così come la facilità nello scambiarsi palla – e posizione – in velocità tra lo stesso Plea e il figlio d’arte Thuram".

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