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Branca: “Mourinho, tutt’altro che finito. Lavoro super di Conte all’Inter”

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L'ex dirigente dell'Inter ha commentato la vittoria dello scudetto dei nerazzurri e il ritorno di Mourinho in Italia

Andrea Della Sala

Intervistato dal Corriere dello Sport, l'ex dirigente dell'Inter ha parlato del ritorno di José Mourinho in Italia, alla fuida della Roma. Queste le parole di Marco Branca:

Branca, qual è stata la prima reazione quando ha saputo che la Roma aveva preso Mourinho?

«Una grande soddisfazione perché credo che lui abbia scelto la piazza giusta. Anzi, perfetta. Roma è piena di passione, di voglia di riscatto ed è affamata di calcio. In un ambiente del genere José rende al massimo perché è un tecnico che vive di stimoli. Più ne trova all’esterno e più il suo rendimento cresce».Quali sono i pregi del Mourinho allenatore?

«Ha una grandissima dedizione al lavoro: non si stanca mai di stare sul campo o nel suo ufficio a cercare la soluzione migliore agli eventuali problemi. Nella sua testa c’è il desiderio di ottenere i migliori risultati possibili ovvero di vincere».

E i pregi dell’uomo?

«E’ una persona leale e sincera che vive di calcio e dedica una grande fetta della sua giornata alla squadra per la quale lavora. Come tutti ha degli sbalzi d’umore che però si ricompongono nel giro di 24 ore e che sono dettati delle emozioni che il calcio trasmette».

Le è capitato di discuterci?

«In due anni non è possibile essere sempre d’accordo. Sfido chiunque a non litigare mai, ma abbiamo avuto un ottimo rapporto».

Il ricordo più bello che vi unisce è la notte di Madrid del 22 maggio 2010?

«Sinceramente no. Quella notte abbiamo vinto la Champions, ma i momenti più belli sono stati quelli della quotidianità, alla Pinetina e in trasferta. Nella mia carriera da dirigente non credo di essermi mai divertito tanto come con lui: preparava ogni partita con un’attenzione maniacale, ma aveva battute e atteggiamenti da fuoriclasse per sdrammatizzare ogni momento. Era ed è un perfetto psicologo».

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La Roma può lottare subito per vincere lo scudetto?

«Non lo so, ma glielo auguro. Per il momento sappiamo ancora troppo poco del progetto per capire se la Roma può arrivare immediatamente al vertice».

Crede che lo Special One sarà emozionato quando tornerà a San Siro per sfidare i nerazzurri?

«L’Inter per lui è stata una grande emozione, una tappa chiave della sua carriera e a Milano ha una montagna di interisti che gli vogliono bene. Non ho dubbi sul fatto che sarà emozionato, ma è un professionista e vorrà dare il massimo per la Roma».

A chi dice che Mourinho dopo gli esoneri con il Chelsea, lo United e il Tottenham è un po’... passato di moda, cosa risponde?

«Che è tutto meno che... finito. Al Tottenham non è andato bene, ma allo United e al Chelsea ha vinto, come del resto al Real, all’Inter e al Porto. Per José parla la bacheca dei titoli».

Chiudiamo con una battuta sull’Inter, campione d’Italia. Contento per la sua ex squadra?

«Naturalmente. L’Inter ha dimostrato di essere la formazione più continua del nostro campionato e Conte ha svolto un grande lavoro perché già lo scorso anno era arrivato a un solo punto dalla Juventus, mentre in questa stagione ha conquistato il tricolore con grande anticipo. Faccio a tutti grandi complimenti».

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