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Cairo: “Serie A massimo fino al 30 giugno. Allenamenti? No a interessi di bottega”

Il presidente del Torino ha detto la sua sulla ripresa del campionato e delle sedute. Ha parlato anche del taglio degli stipendi

Eva A. Provenzano

Urbano Cairo, presidente del Torino, dice la sua sulla ripresa del campionato. «Il calendario purtroppo non siamo noi a deciderlo, ma l'evolversi della situazione con il coronavirus. Oggi tutte le ipotesi risultato fittizie. In ogni caso è giusto provare a stabilire degli scenari, ma la voglia di concludere la stagione non può in ogni caso spingerci oltre con le date. Ritengo che il 30 giugno sia un limite invalicabile oltre il quale giocare sarebbe sbagliato», ha detto. «Stiamo vivendo sulla nostra pelle e senza colpa la rovina di questa stagione ma rischiamo di rovinare anche la prossima anche perché abbiamo spostato gli Europei. E la stagione seguente avrà un calendario congestionato, dobbiamo stare attenti», ha sottolineato il numero uno granata.

Contrario anche alla ripresa degli allenamenti a scaglioni: «Fino a che non ci si può allenare tutti non ci si allena. Che senso ha porre delle date adesso con zone dell'Italia in piena lotta contro il virus? Una cosa deve essere certa, ci si deve allenare tutti insieme, non sono ammessi interessi di bottega».

E sul possibile taglio degli stipendi ai giocatori ha sottolineato: «Sono d'accordo. Va fatta un'analisi intelligente della situazione. Se il sistema va in crisi allora avranno conseguenze anche loro. Fanno parte di questo mondo ed è richiesta anche a loro un contributo per superare questo momento difficile».

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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