Intervenuto negli studi di Inter TV, Luca Castellazzi, ex portiere nerazzurro, ha parlato così prima del fischio d'inizio della gara di Europa League contro il Ludogorets.
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Inter, Castellazzi: “L’Europa League va onorata. Padelli? Un portiere si giudica nel lungo”
Le parole dell'ex portiere
LE FORMAZIONI - "Il Ludogorets cambia qualche giocatore, avranno voluto mischiare le carte facendo pretattica. L'Inter ha scelte obbligate: c'è l'occasione per Eriksen di partire titolare, sarà protagonista. Occasione anche per Ranocchia che merita di giocare, ma ha davanti compagni di grande livello".
CANDREVA - "E' stata una delle maggiori vittorie di Conte. E' rigenerato e protagonista, è un giocatore completo. L'anno scorso ha avuto difficoltà, ma ha avuto la forza mentale di uscirne e oggi è protagonista indiscusso dell'Inter".
GLI IMPEGNI RAVVICINATI - "Le energie vanno gestite, ma giocare ogni tre giorni è una cosa positiva: sei in corsa su tre fronti. E immagino l'Inter voglia arrivare in fondo a tutte le competizioni. Sono partite importanti, ogni 90' ti giochi qualcosa di importante: a livello mentale è fondamentale affrontarne una per volta. La distanza? Sono trasferte molto impegnative, giocare al giovedì e alla domenica è molto penalizzante. Quando giocavo ci sono capitate trasferte a Kazan e in Azerbaigian: arrivi distrutto fisicamente e mentalmente. Ma se fai un bel risultato hai ottime energie fisiche e mentali che fanno dimenticare la fatica".
L'IMPORTANZA DELL'EUROPA LEAGUE - "Negli ultimi anni sta assumendo maggiore valore. Noi l'avevamo fatta con grande entusiasmo, avevamo cercato già dal ritiro di affrontarla al massimo. Una volta che sei in gioco devi giocartela fino in fondo: è un trofeo prestigioso. Va onorata, arrivare fino in fondo dà consapevolezza della forza della squadra: andare avanti può essere un buon viatico per continuare il percorso di crescita. Il risultato è fondamentale, l'Inter ha tutto da perdere: è strafavorita, ma il Ludogorets non è da sottovalutare. Vincere aiuta a vincere e nasconde i problemi: il risultato positivo è fondamentale. Il mercato invernale è stato studiato per acquistare giocatori con esperienza internazionale: Eriksen, Young e Moses ne hanno. Giocatori così aumentano la consapevolezza del gruppo".
PADELLI - "Il segreto di stare dietro ad uno come Handanovic è allenarsi sempre seriamente e Daniele lo fa sempre: è un professionista esemplare e un ottimo portiere. Sostituire Samir non è facile, all'Inter ci si aspetta sempre il massimo: può capitare l'incertezza, il portiere non si giudica su una mezza partita ma nel lungo. Giocare ogni tanto non è facile, le variabili di una partita sono tantissime. Ha avuto partite non facili, ha esperienza per gestire queste situazioni".
L'INTER - "Ci arriva mentalmente nel modo giusto. La sconfitta di domenica ha rallentato la cavalcata in campionato, ma è un incidente di percorso che ci sta. La partita di stasera è un crocevia per cominciare un miniciclo fondamentale che terminerà a Torino con la Juventus. Il calendario è fitto, il mister è bravo a gestire i momenti e a caricare i ragazzi per ogni partita. Nel 2013 col Tottenham rischiammo di fare il colpaccio: perdemmo 3-0 a Londra, al ritorno ribaltammo il risultato e poi segnò Adebayor nei supplementari. La rimonta poteva diventare storia".
LUKAKU - "E' stato sempre utilizzato, non si risparmia mai. Spende tanto e oltre a qualità ha quantità: ci sta un turno di riposo, è giusto dare spazio a Sanchez. Per lui sarà una verifica".
RANOCCHIA - "Ha una pace interiore invidiabile: poi in campo si trasforma. E' un ottimo giocatore e un grande professionista: è un esempio di professionismo e avere questi punti di riferimento è sempre importante".
LE PROSSIME GARE - "Il calendario ci dice che ci saranno partite di grande difficoltà: stasera un risultato positivo potrebbe farle affrontare più ottimismo. Risalta poi Juve-Inter, una partita di alto livello: il fatto di giocarsi qualcosa di importante è il biglietto da visita del lavoro di Conte. L'Inter non meritava di perdere col Napoli, che ha giocato da "provinciale" e ha sfruttato il poco che ha creato. Al ritorno dovrà essere una partita diversa. Con la Lazio il primo tempo è stato positivo, poi è capitato il rigore: ma l'Inter ha tenuto bene il campo. Quando giochi tante partite non puoi distrarti e staccare la spina: in caso di sconfitta puoi rimediare subito".
ERIKSEN - "E' l'uomo che andava dosato di più, Young e Moses sono più a pronto uso. Eriksen può fare diversi ruoli, Conte ha gestito il minutaggio in funzione di questo. Ma lui ha la visione e fa la differenza sui calci piazzati".
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