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Condò: “Conte ha dato una missione all’Inter. E sulla Champions ha ragione”

Paolo Condò attribuisce i meriti dell'ottimo momento dell'Inter ad Antonio Conte: "Non c’è allenatore diverso da augurarsi"

Fabio Alampi

Paolo Condò, nel suo editoriale per Repubblica, ha analizzato il momento dell'Inter: "L'Inter galoppa sulla stessa rotta con grande veemenza. Può dirsi "scossa", ovvero senza fantino, perché non passa giorno senza che dalla Cina arrivino segnali di disimpegno da parte del gruppo Suning; come se non bastasse, il virus ha contagiato in questi giorni l'intera struttura dirigenziale italiana, fin qui prezioso cuscinetto per attutire l'impatto sulla squadra dei guai della proprietà cinese.

Se malgrado queste oggettive difficoltà l'Inter sta allungando in vetta (le è rimasto in scia il solo Milan) giocando il calcio migliore della stagione - non solo il suo, il migliore di tutti - è perché Antonio Conte, che abbiamo sempre definito un leader da tempi di guerra e non di pace, ha compattato la squadra dandole una missione. Va da sé che un club di grande rilievo (e dunque costo) come l'Inter sia più vendibile se la tendenza in atto è di forte crescita: lo scudetto verso cui sta correndo è un traguardo extralarge, ma ciò che ha detto Conte ieri ricordando il dicembre nero dell'uscita dall'Europa apre una prospettiva ancora superiore. «Mi dispiace perché se fossimo rimasti in Champions ora sapremmo farci valere» ha mormorato il tecnico, e dopo averlo criticato all'epoca per un'eliminazione inaccettabile oggi non possiamo che dargli ragione.

 Getty Images

L'Inter emersa dal mercato mancato di gennaio ha aggiunto alle strutture difensive e offensive di già accertato valore un centrocampo di qualità superiore: il rilancio di Eriksen accanto a Brozovic e Barella, unito al lavoro di spola di Perisic sulla fascia sinistra e alla conferma di Hakimi (ieri ben sostituito da Darmian) a destra, ha dato alla squadra quello che per esempio manca alla Juve, un reparto centrale che sia creativo e capace di giocare verticale a un tocco senza pagare prezzi eccessivi in termini di robustezza. Questa rimane una stagione troppo diversa dalle altre per immaginare conclusa la corsa al titolo, e altre prove attendono l'Inter a partire dal big-match con l'Atalanta di lunedì prossimo (senza dimenticare il disperato Parma di giovedì). Ma finché dura la "guerra", non c'è allenatore diverso da Conte da augurarsi alle redini. L'Inter sembra un cavallo scosso, ma un fantino ce l'ha. Altroché se ce l'ha".

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