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Zazzaroni: “Conte uomo di rivincite: no a Eriksen, ecco la sua specialità. Brozovic poteva…”

Fotogramma tratto da Tiki Taka

Il direttore del Corriere dello Sport ha commentato nel suo editoriale il successo per 3-0 dell'Inter sul Sassuolo a Reggio Emilia

Alessandro De Felice

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha analizzato all'interno dell'edizione di oggi il successo dell'Inter per 3-0 al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo di De Zerbi:

"Conte resta uomo di rivincite. A Reggio Emilia ho rivisto una squadra di - e alla - Conte, quella che raramente esprime un bel calcio, ma può sempre vincere, quella che soffre immensamente in coppa, dove il livello si alza notevolmente, perché ha qualità atletiche, non tecniche, sufficienti. Conte la vuole “di gamba”, di lavoro e buona tecnica, una squadra che somiglia al Conte calciatore: non insegue il palleggio insistito, ma la verticalizzazione rapida, la centralità degli esterni, che è un paradosso, il recupero immediato del pallone e la ripartenza e pretende applicazione, concentrazione, disciplina tattica: anche per questo nella squadra alla Conte non può esserci tanto spazio per uno come Eriksen. Il danese è uomo di manovra e ha bisogno di entrare ripetutamente nel cuore dell’azione. Per curiosità, e per urgenza di chiarezza, sono andato a rivedere la composizione della Nazionale agli Europei 2016, ovvero il periodo in cui Antonio ha avuto la possibilità di scegliere, anche se da un mazzo al quale mancavano gli assi: il centrocampo era formato da Florenzi, Parolo, De Rossi e Giaccherini, giocatori che nell’Inter attuale hanno indiscutibilmente degli omologhi".

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Il giornalista aggiunge: "La specialità di Conte, ossessivo nella didattica, uno che assai più di altri ha bisogno di allenare con continuità (come Sarri, ma con princìpi di gioco quasi opposti), è l’organizzazione - ovvero la capacità della squadra di farsi trovare preparata ai vari cambi di registro - che non può prescindere da una condizione fisica, da una disponibilità al sacrificio e da un equilibrio elevatissimi. «Ma qui all’Inter è tutto difficile» ha chiosato Antonio «non dico cosa ci buttano addosso». Merda, sospetto".

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Zazzaroni conclude con il caso Brozovic, leggermente positivo dopo essere risultato negativo: "Aggiunge confusione a confusione, dubbi a dubbi: giovedì era negativo al tampone, ieri di nuovo positivo. Meglio: debolmente positivo. Secondo quanto ci è stato più volte spiegato dagli esperti e anche dagli inesperti, avrebbe potuto contagiare i compagni. Attendiamo chiarimenti definitivi e convincenti".

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