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Europa League: l’Inter pesca il Ludogorets, la Juve di Bulgaria. Campione da 8 anni

In Europa League ai sedicesimi di finale l'Inter pesca il Ludogorets, un sorteggio sulla carta morbido per la squadra di Conte

Andrea Della Sala

Ieri si sono svolti i sorteggi dei sedicesimi di Europa League. L'Inter dall'urna ha pescato i bulgari del Ludogorets, sorteggio sulla carta morbido per la squadra di Conte.

"Se serviva una esemplificazione chiara e immediata del cambio di prospettiva europea, dopo l’eliminazione dalla Champions League, il Ludogorets può essere l’avversario perfetto: fascino ridotto, trasferta complessa, qualche insidia ma obiettivo alla portata. L’Inter comincia la nuova corsa contro i bulgari, con cui non ci sono precedenti diretti. La strada europea passa per il Ludogorets che ha ufficializzato il cambio d’allenatore (ora c’è il ceco Vrba) poco dopo il sorteggio", si legge su La Gazzetta dello Sport.

"Vince il campionato bulgaro da 8 anni, da quando nel 2011 fu promosso per la prima volta in prima serie, ma in Champions ha disputato solo due stagioni, entrambe finite nei gironi. In Europa League invece il Ludogorets di Razgrad è arrivato agli ottavi nel 2014 - eliminando la Lazio ai sedicesimi - e due volte ai sedicesimi, perdendo l’ultima nel 2018 col Milan di Gattuso. Il Ludogorets di Razgrad, 33mila abitanti nel nord-est della Bulgaria a 350 km da Sofia, con tanti emigrati turchi, è arrivato dal girone H, dietro all’Espanyol, eliminando Cska Mosca e Ferencvaros, grazie all’1-1 in casa nell’ultimo match con gli ungheresi; è il club che ha fatto meno punti fra le 24 qualificate dai gironi, solo 8, e fra i team promossi ai sedicesimi ha la peggior difesa assieme all’Eintracht, 10 gol subiti. In bulgaro Ludogorets suona come “pazza foresta” e deve tutto a Kiril Domuschiev, 50 anni, boss del club, armatore, immobiliarista e imprenditore farmaceutico con affari fino in Nebraska, che ha investito milioni sulla squadra e nel 2011 ha ristrutturato il vecchio stadio, ora Ludogorets Arena da 10 mila posti".

"Oggi il Ludo è il 2° team più vecchio di Euroleague, 30,5 anni di età-media, in campionato viaggia in testa con 48 punti dopo 20 turni, +5 sul Levski Sofia, anche se non vince da 5 match, Europa compresa. L’uomo più in forma è il nazionale bomber romeno Claudiu Keseru, 33 anni, cresciuto nel Nantes, 9 gol in campionato, e 6 in EL (una tripletta col Cska) compresi i preliminari, dove il Ludo ha fatto fuori il Maribor e i New Saints gallesi. Dal 1° gennaio in panchina ci sarà il ceco Pavel Vrba, che sostituisce il bulgaro Aleksi Zhelyazkov; oltre a Keseru il più pericoloso è il naturalizzato Wanderson, ala sinistra di Cruzeiro do Oeste, in Bulgaria dal 2014 e già 6 gare nella nazionale di Sofia. L’altro brasiliano-bulgaro è il 35enne Marcelinho, qui dal 2011. In rosa pure il congolese Lukoki, ex vivaio Ajax e Under degli Oranje, scappato dallo Zaire di Mobutu in guerra, 5 reti in EL finora, e il 29enne centrocampista del Madagascar Andrianantenaina, arrivato in Bulgaria nel 2011 dall’Auxerre francese. In totale al Ludo ci sono 17 stranieri e il valore della rosa è sui 50 milioni di euro, il doppio del Cska o il triplo del Levski. La Juve della Bulgaria, appunto", aggiunge il quotidiano.

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