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Frey: “Inzaghi mi piace. Onana? L’Inter ci creda: e se resta Handanovic…”

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Le parole dell'ex portiere: "Battere la Juventus in casa loro, anche senza giocare particolarmente bene, è stata una scossa positiva"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Sebastien Frey, ex portiere dell'Inter, ha parlato così del momento dei nerazzurri dopo la vittoria contro la Juventus: "L’Inter è tornata in pista dopo un lungo passaggio a vuoto. Il problema è capire da cosa sia dipeso quel vuoto, se sia stato solo un fatto fisico o anche psicologico. E, soprattutto, se è definitivamente superato: la partita contro il Verona, che è tutt’altro che facile, ci aiuterà a capirlo. Di certo, battere la Juventus in casa loro, anche senza giocare particolarmente bene, è stata una scossa positiva. Ti dà carica, energia, nel corpo e nella mente. Se eri spento, ti sei riacceso e ora puoi puntare allo scudetto. Ovviamente la cosa mi fa felice perché mi considero un tifoso interista".

Quanto pesa l’assenza di Lautaro?

"Il Toro quest’anno è andato un po’ a scatti. Grandi partite e gol, poi momenti di difficoltà. Io sono un suo fan perché amo quel suo modo generoso di intendere il ruolo di centravanti: se c’è da fare una corsa per il compagno, lui la fa, e non è cosa da tutti. Per questo, al di là del contributo offensivo, l’assenza di Lautaro pesa in generale su tutta l’Inter. Stavolta gli occhi sono puntati su Correa che è un giocatore diverso, più da strappi e ripartenze, e ancora tutto da scoprire a Milano. Per il rush finale servono tutti e, se proprio Correa segnasse al Verona come all’andata, significherebbe che l’Inter si è attrezzata per colpire in tanti modi. Lo scudetto si vince anche con la varietà di colpi: penso che l’Inter ce la possa fare nella lotta con Napoli e Milan anche per questo".

Inzaghi?

"Da calciatore ha vissuto troppo spesso all’ombra del fratello, ha rischiato a volte di esserne schiacciato nonostante fosse un grandissimo attaccante pure lui. Il paradosso è che da allenatore la cosa si è ribaltata ed è Simone ad aver fatto una migliore carriera finora: Pippo ha incontrato maggiori difficoltà, mentre lui è già in una grande squadra con pieno merito. Oltre a essere un ragazzo d’oro, a me piace sia per come fa giocare la squadra e sia per come si comporta".

Inter Inzaghi

In che senso?

"Urla anche lui, ma a è posato, tranquillo. Non trasmette mai ansia superflua, che è sempre una cosa importante. Si arrabbia solo quando serve per dare una vera scossa a tutto l’ambiente. Probabilmente lo ha fatto nell’ultimo periodo e la vittoria di Torino nasce, forse, anche da quello: contro la Juve è stato un successo nervoso. Rabbioso".

Capitolo portiere: pensa sia finito il tempo di Handanovic all’Inter?

"Bisogna fare una premessa: la carriera di Handanovic è stata eccezionale. Se l’Inter è tornata un po’ alla volta a questi livelli, lo deve anche al portiere che negli anni l’ha salvata tantissime volte. Ricordo di aver visto molte partite a San Siro in cui Samir faceva miracoli su miracoli. Gli anni passano per tutti e forse ora ha un calo di continuità: Handa ti fa ancora la parata miracolo, perché resta un grande portiere, ma sicuramente ha qualche incertezza in più rispetto a prima. Non c’è niente di strano in questo. Fossi nell’Inter, però, non mi priverei del capitano, anche se i dirigenti hanno già comprato il portiere del futuro".

E Onana come lo vede?

"Se Handanovic resterà all’Inter e si metterà a disposizione, Onana potrà solo crescere. Il camerunese lo si conosce poco, ma io l’ho studiato con attenzione: è reattivo, potente, ha personalità, possiede i mezzi per diventare anche lui un grande. Serve che l’Inter ci creda proprio come il Milan ha fatto con Maignan".

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