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Eriksen, tempi lunghi per l’eventuale rientro. L’Inter ha in mano un’assicurazione…

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L'Inter ha stipulato un'assicurazione al momento dell'acquisto del danese dal Tottenham, ma potrebbe essere utile nell'ipotesi che Eriksen smetta di giocare

Andrea Della Sala

Per Eriksen è arrivato il momento di rilassarsi e riposarsi dopo i giorni complicati vissuti a seguito del problema cardiaco avuto all'Europeo. Il danese è rientrato a Odense, a casa sua, dove trascorrerà le prossime settimane, poi potrebbe presenziare al giorno del raduno nerazzurro.

"A luglio, una volta fatto rientrare il giocatore a Milano, l’Inter - che ancora non è in possesso della documentazione ufficiale post intervento, ovvero di una cartella clinica – farà svolgere a Eriksen tutti gli esami a cui si è sottoposto nei giorni di ricovero a Copenaghen. Il club nerazzurro è obbligato a farlo, nel rispetto di un patrimonio tecnico da tutelare, nonché di un asset pesante in termini di bilancio. A margine, va detto che la società di Zhang nel momento dell’acquisto dal Tottenham ha stipulato un’assicurazione sul cartellino del giocatore. Non era obbligatorio farlo, neppure scontato, ma è un discorso che potrebbe tornare buono nella malaugurata ipotesi che il giocatore debba smettere di giocare. Ancora troppo presto per dirlo, non sono questi i giorni, non c’è neppure una diagnosi certa e ufficiale, anche se ormai pare acclarato si sia trattato di una miocardite", spiega La Gazzetta dello Sport.

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"Ma questa infiammazione è correggibile? È il grande punto interrogativo intorno a Eriksen. In caso negativo, il defibrillatore diventerebbe permanente e in Italia il danese non potrebbe più scendere in campo. In caso contrario, invece, si aprirebbero scenari molteplici. Tra cui la possibilità di continuare a giocare non solo all’estero, ammesso – passaggio non banale – che lo stesso Eriksen voglia continuare a farlo. In ogni caso, anche nell’ipotesi più ottimistica, ovvero che a metà luglio si capisca che il problema al cuore è correggibile, il ritorno all’attività agonistica avrebbe comunque tempi lunghissimi. Si parla di almeno sei mesi dalla data dell’intervento di giovedì, prima di poter pensare di arrivare a una visita di idoneità. Di fatto, il 2021 calcistico del centrocampista si è chiuso quel maledetto 12 giugno. Un giorno che resterà nei pensieri di tanti per molti anni", sottolinea Gazzetta.

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