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Adani: “Inter, Inzaghi deve fare la differenza nel momento difficile con un’idea”

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L'opinionista ha parlato del momento di impasse della squadra nerazzurra e si è soffermato sul ruolo dell'allenatore

Eva A. Provenzano

Adani, nell'appuntamento con la Bobo TV, ha parlato dell'argomento del giorno, Dybala, ma anche dell'Inter. L'ex calciatore nerazzurro sul giocatore bianconero ha detto: «Stimo Dybala, andrà in una grande squadra. C'è l'Inter, c'è l'Atletico che ha bisogno di cambiare là davanti. Non va a giocare per salvarsi, spero rimanga in Italia. Per la stima, non per altro. Mi piace il suo mancino, mi sono commosso davanti alle sue giocate, mi piace tanto Dybala. Ovunque giochi». 

Sull'Inter ha poi spiegato: «A La Gazzetta dello Sport avevo sottolineato il grande acquisto di Dzeko, un professore nel ruolo. Ma dissi che c'era l'età. Può piacere o no, essere funzionale o meno, ma l'opinione sull'età non è in discussione sta facendo bene come resa e come tenuta fisica. Nella gara con la Fiorentina ha fatto male ma sa come deve essere utile e tante cose le ha fatte vedere in coppa e campionato. Ci ha fatto vedere come si interpreta il ruolo dell'attaccante anche in quel ruolo. Ma deve entrare nelle rotazioni. Devi prendere il bosniaco e chi lo sostituisce perché su di lui non puoi costruire su di lui il futuro. Non ci vuole Einstein. L'Inter giocava vinceva era dominante e quel tratto di campionato ha rimontato e ha mantenuto con merito ad ogni partita». 

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Adani si è poi riferito anche al lavoro di Inzaghi: «Fondamentale il discorso tecnico-tattico nel 2022. Il calcio di adesso non è quello di una volta, chi pensa che un allenatore sia bravo se non fa danni non ama il calcio. Un allenatore è fondamentale per il calcio, non sono i giocatori soli che vincono le partite. L'allenatore gestisce un gruppo di lavoro, di venti persone, staff prima e trenta giocatori poi, senza contare il resto. Il tecnico è il padrone dello spogliatoio, la preparazione influisce tantissimo e nella preparazione di una partita pesa ogni scelta. C'è la difficoltà di confermare il livello. Inzaghi ha fatto più di quanto immaginavo fino a dicembre. E mi faccio bastare quello che ho visto. Da gennaio in poi dentro una proposta tecnica e una coesione di gruppo sempre uscita, comunque rischia di esserci un appiattimento che deve essere rotto dall'allenatore con una scelta, una proposta tecnica, un'idea che trova per cambiare la rotta che ha portato all'involuzione della squadra. Può cambiare sistema, scelta della squadra, metodologia di allenamento, gestione dei rapporti. Tutti gli allenatori devono conoscere tutti i sistemi e adeguarli alle capacità dei calciatori e le loro caratteristiche».

«Su Gosens sono d'accordo che vada messo di più in campo. Lui è un esterno, uno dei più forti del nostro campionato. In un momento di scesa ti rinnova l'entusiasmo, ti dà fisicità, tempo, assist. Ma pensavo, questa squadra forgiata nel 3-5-2 non può essere cambiato come sistema visto che quando gioca poi in realtà il sistema lo varia?», ha sottolineato l'opinionista.

«I giocatori dell'Inter hanno vinto e sanno qual è la responsabilità della vittoria visto che hanno vinto lo scudetto finora. L'allenatore non ha vinto. Il tecnico nella connessione e nella fiducia che ha nella squadra deve fare la differenza nel momento della flessione. Dato che ha cominciato bene ereditando la mentalità lasciata da Conte, adesso se quell'aggiunta si appiattisce, gli altri rivali ti arrivano e ti sorpassano. L'Inter per quello che ha fatto se non si gioca più lo scudetto perdi il lavoro fatto e la decrescita porterebbe ad un'analisi approfondita di quanto è stato fatto».

(Fonte: Bobo TV)

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