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Vezzoni: “Che emozione essere convocato per Inter-Milan. Prima squadra, un altro mondo”

Il giocatore della Primavera è stato chiamato da Conte per il derby ed è rimasto in panchina e ha raccontato la sua esperienza

Eva A. Provenzano

È arrivato come centrocampista centrale, ora gioca esterno a tutta fascia nel 3-5-2 nella Primavera di mister Madonna. Franco Vezzoniera in panchina, convocato per la prima volta, nel derby. Si è allenato con la squadra di Conte in un momento di emergenza. In un'intervista rilasciata in Argentina ha parlato di questa sua esperienza: «È stato tutto molto bello anche se non sono entrato. È bello essere convocato per uno dei derby mondiali. Ho imparato tante cose utili. Era la prima volta che venivo chiamato in prima squadra: ero con loro negli spogliatoi, nel pullman. È un altro mondo».

-Come sono andati i giorni di avvicinamento alla gara? 

Mi hanno chiamato sabato scorso per iniziare ad allenarmi con la prima squadra. Io e gli altri ragazzi convocati abbiamo fatto i tamponi. La situazione con il covid19 è brutta. Ci siamo allenati per tutta la settimana con i giocatori della prima squadra e poi con i giocatori come Lautaro, Sanchez, Vidal, Lukaku. È come vivere in un altro mondo, non riesco a spiegarlo. È stata una settimana intensa. Non mi aspettavo di essere convocato e quando mi hanno confermato la convocazione non riuscivo a crederci. 

- Chi è stato il primo a congratularsi con te?

-Tutti. Ci trattano sempre molto bene. Mi trovo molto bene con i sudamericani. Lautaro Martínez è una brava persona e giochiamo insieme alla Play. È un gran giocatore. A mensa avevamo fatto il tavolo dei sudamericani. C'era anche Nicolás Satriano, che viene anche lui dalle giovanili come me. E si è aggiunto Hakimi, il difensore marocchino, che ci ha trattati davvero bene. 

–Zlatan Ibrahimovic ha segnato due gol ed è stato l'eroe dellla serata del Milan. Cosa si era detto di lui prima di affrontarlo? 

Il giovedì e prima della partita abbiamo visto dei video, dove c'erano delle indicazioni. Essere in mezzo ai discorsi del pre-derby è stato emozionante. Ho indossato la maglia numero 46. È stato bellissimo. Avremmo dovuto vincere. Ma come ho detto, questa deve essere una motivazione per continuare a crescere. Più ti avvicini ai tuoi obiettivi, più devi sforzarti di fare meglio. 

-La tua famiglia è stata felice di vederti tra i convocati in prima squadra?

Sento quotidianamente la mia mamma che è a Córdoba, ma quando ti succede qualcosa di così forte pensi a molte cose. Gli anni in cui mi accompagnava in autobus da Cosquín, da dove veniamo, ad Atalaya. I primi provini, poi la firma nel 2018 a 16 anni. Sapendo che dovrai cambiare vita e che è una responsabilità. Ho mandato un messaggio a mia madre perché era mattina presto quando mi hanno confermato la convocazione. Poi mi ha chiamato. Ero felice. Quando mi stavo sono riscaldato, durante l'intervallo, mi meravigliavo dello stadio di San Siro, avrei voluto che lei fosse lì, seduta in tribuna. Come tutta la mia famiglia. Oggi (ieri.ndr) parlo dall'Italia ed è la festa della mamma in Argentina. So che è orgogliosa di me, come lo sono di lei.

"- E ora, cosa succederà?

Ho 18 anni e c'è molto avanti a me. Devo ancora conquistarmi il mio spazio. Se mi alleno bene, giocherò bene. Quindi, le cose accadranno da sole. Essere all'Inter è un orgoglio. Ci sono argentini che hanno scritto una bella storia qui. Questa è una responsabilità. Questo è uno dei club più importanti del mondo. Sogno l'esordio e anche la convocazione per andare in Nazionale. Ma tutto dipende da me.  

(Fonte: mundod.lavoz.com.ar)

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