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Lautaro, serve subito una svolta. Lunghi dialoghi con Conte ad Appiano e Marotta…

Brutta prestazione del Toro nella gara pareggiata dall'Inter a Napoli, ora serve una reazione immediata per chiudere al meglio la stagione

Andrea Della Sala

L'Inter ha giocato una buona partita a Napoli, nonostante la non qualificazione. Lo stesso non si può dire di Lautaro Martinez; il Toro non è mai entrato nel vivo della gara, lontano dalla forma migliore.

"Da Toro scatenato a Toro seduto il passo è breve. Soprattutto se hai gli occhi di tutti addosso e alla prima uscita dopo tre mesi sembri avere ancora la spina staccata. Basta guardare i numeri di una stagione a due facce: nelle prime 26 partite, 16 gol; nelle ultime 6, zero. Ma non solo. Perché dopo il match contro il Cagliari, iniziato segnando e finito con la scenata all’arbitro Manganiello costata l’espulsione, il numero 10 è crollato in tutte le statistiche: tiri, occasioni create, palloni toccati in area. Un’involuzione totale, che non ha certo aiutato l’Inter, prima e dopo lo stop per il coronavirus", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Dopo i 72 minuti trasparenti di Napoli e con un altro obiettivo stagionale volato via, la palla ripassa subito ad Antonio Conte. Che, come già si sapeva (o temeva), dovrà essere bravissimo nella gestione di Lautaro, magari rilanciando anche Sanchez per mettere pepe alle spalle dell’argentino. Ad Appiano nelle ultime settimane allenatore e attaccante si sono parlati tanto. E il Toro ha garantito il massimo impegno sino a fine stagione, al di là del futuro quasi certo da scudiero di Leo Messi. La società, con Beppe Marotta in prima fila, ha ribadito l’importanza del Toro, «chiamandolo» alle armi per il bene nerazzurro. E ora che il primo atto è andato male, si è capito che servirà di più. Anche perché l’Inter non può permettersi Lautaro a mezzo servizio", aggiunge Gazzetta.

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