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Libero sulla Serie A: “Salute, soldi, potere e diritti TV: il calcio verso l’Apocalisse”

L'analisi di Libero

Matteo Pifferi

"La calma prima dell’Apocalisse, per usare il termine con cui venne a suo tempo definita l’esclusione dell’Italia dal Mondiale 2018. La giornata è filata liscia fino alle 20, in attesa del vertice di domani fra il Ministro dello Sport, Spadafora, quello della Salute, Speranzae il mondo del calcio per capire se sarà dato il via libera alla ripresa degli allenamenti il 4 maggio". Apre così l'articolo di Libero in merito al botta e risposta tra Governo e Lega Calcio: le parole di Spadafora e Speranza hanno chiarito, come se ce ne fosse il bisogno, il timore del Governo di far ripartire il calcio mentre la Lega preme perché si torni presto ad allenarsi, in condizioni sicure per giocatori e staff.

SERIE A SPACCATA - Nella serata di ieri, poi, emerge la volontà di 8 squadre di non riprendere a giocare, notizia poi parzialmente smentita dalla nota della Lega Serie A. "Oggi in assemblea la Serie A proverà a trovare una posizione unitaria per presentarsi con più credibilità al confronto col governo e chiedere una ripartenza che viene ritenuta indispensabile dalla Figc per il futuro del sistema. Si tratta di una mossa «strumentale» secondo ambienti vicini alla Figc", spiega l'edizione di Libero che poi si pone un'altra questione: qualora la Serie A non ripartisse a differenza di Germania, Inghilterra e Spagna, risulta complicato immaginare come potranno inserirsi le squadre italiane impegnate in Europa.

DIRITTI TV - Ieri, poi, nell'assemblea si è affrontato il tema dei diritti TV: Sky e Dazn dovrebbero versare l'ultima rata entro l'1 maggio ma è possibile che ci sia una delazione. I 200 mln delle emittenti non sono trattabili e questo potrebbe portare a gravi difficoltà sul lungo periodo, vista la "prevedibile fuga degli abbonati, finora arginata con sconti e promozioni: sarebbe un pericolo enorme non solo per la prossima stagione (c’è l’ipotesi di uno sconto del 10%, circa 140 milioni), ma anche per il prossimo bando 2021-2024. E una volta crollati i ricavi, tornare ai livelli pre-crisi

sarà duro", spiega Libero.