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Marelli: “Rocchi mediatore tra federazione e club? Era ora. E la sudditanza psicologica…”

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L'ex arbitro e blogger sulle recenti polemiche legate all'utilizzo del Var

Redazione1908

L'ex arbitro Luca Marelli ha fatto il punto sulle recenti polemiche legate all'utilizzo del Var: "Rizzoli ha ricordato quello che è il contenuto del protocollo (“Nel momento in cui il Var propone la “on field review” l’arbitro accetta sempre. Se uno lo suggerisce è perché ci sono gli elementi per andare a vedere l’episodio”), rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi tre anni e mezzo. Chiaramente decide sempre l’arbitro, in quel momento colui che guida la squadra arbitrale. Il Var può consigliare di rivedere l’episodio. Siamo sempre allo stesso punto”.

Il chiaro e evidente errore, un concetto ancora non chiarissimo: “Ad esempio a Milan-Roma due episodi molto simili non sono stati rivisti dall’arbitro, cosa che non ho compreso molto. L’intervento dovrebbe essere oggettivo ma prevale sempre la soggettività".

L’unificazione tra CanA e CanB porterà a un miglioramento della qualità arbitrale? “Riunificare le Can può portare a un miglioramento. Nicchi e Collina le avevano divise nel 2010, ora lo stesso Nicchi annuncia l’unificazione come un suo trionfo. Un po’ paradossale. Per gli arbitri ci vorrà del tempo, perché si sono letteralmente persi dieci anni di formazione arbitrale. Noi speriamo che si possa ripartire ma penso che ci vorrà tanto tempo, ora è rimasto solo Orsato. Sono cresciuti Guida, Maresca e La Penna”.

Gianluca Rocchi mediatore tra federazione arbitrale e squadre di calcio? “Era ora. Un canale comunicativo che personalmente aspettavo da anni, era necessario. Rocchi avrà davanti un lavoro non facile, bisogna essere onesti. I giocatori devono imparare il regolamento prima ancora del funzionamento di un protocollo. La creazione di uno staff è un’idea molto intelligente, che dovrà occuparsi anche della comunicazione mediatica. Anche il grande pubblico deve essere a conoscenza del protocollo, togliendo le leggende metropolitane”.

La sudditanza psicologica esiste veramente?  “No, non esiste (ride ndr). La definizione ha preso piede negli anni ’90, quando si diceva che un arbitro subiva psicologicamente la pressione della grande società. Gli errori vengono commessi sia da una parte sia dall’altra. Non esiste alcuna sudditanza psicologica”.

(Sport-Lab.it)