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Materazzi: “De Rossi? Lo chiamai all’Inter, no per amore. Stasera darà fastidio a Inzaghi”

Materazzi: “De Rossi? Lo chiamai all’Inter, no per amore. Stasera darà fastidio a Inzaghi” - immagine 1
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex difensore nerazzurro Materazzi ha parlato del momento dell'Inter e della sfida con la Roma

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex difensore nerazzurro Materazzi ha parlato del momento dell'Inter e della sfida con la Roma. Compagno e avversario: ottobre 2003, Materazzi era sull’altra parete del tunnel di San Siro quando De Rossi incrociò per la prima volta l’Inter, e finì 0-0. Aveva vent’anni, «e io dieci di più, gli feci i complimenti e una battuta: “Mi raccomando, picchia tutti...”».

E lui cosa le rispose? Senti chi parla?...

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«No, quello me l’ha scritto su Instagram, quando ho mostrato gli armadi della mia collezione di maglie e lui fece la battuta: “Poi ci fai vedere anche quella di tibie?”».


Materazzi: “De Rossi? Lo chiamai all’Inter, no per amore. Stasera darà fastidio a Inzaghi”- immagine 2

Quando lei, per lo scudetto 2010, fece scrivere su una t-shirt “Nun è successo”, sfottendo a distanza i romanisti, De Rossi non la prese bene.

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«Succede quando sei tifoso, prima ancora che giocatore, della tua squadra: io avrei fatto lo stesso. E le racconto questo: sa quante volte gli ho detto “Dai, vieni all’Inter”? Lui sorrideva e mi rispondeva sempre la stessa cosa: “Marco, se lascio Roma, devo lasciare le due cose che amo di più: mia figlia Gaia e la Roma”. Amore assoluto, fedeltà assoluta».

Come lo immagina, da quando è allenatore della Roma?

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«Credo che a Trigoria non ci sia uomo più felice di lui, in questi giorni. E io sono felice per lui, almeno quanto mi dispiace per José Mourinho che sia finita com’è finita. Allenare la Roma era il suo grande sogno: adesso non più».

Materazzi: “De Rossi? Lo chiamai all’Inter, no per amore. Stasera darà fastidio a Inzaghi”- immagine 3

E adesso è iniziato il difficile.

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«Certo, ma lui ha tre armi. La forza dell’entusiasmo: sa come trascinare e portare i giocatori dalla sua parte, come motivare. Lo faceva anche da compagno di squadra. La forza della conoscenza: “era un allenatore già quando giocava” è una frase fatta, ma lui ha vent’anni di calcio alle spalle e nessuno ha vissuto Roma, Trigoria e quello spogliatoio come lui. La forza dell’intelligenza: uno dei calciatori più intelligenti che ho incrociato. L’ha dimostrato, se serviva, anche da poco, dicendo una cosa vera e bellissima sull’Inter: per tutti è la più forte, ma in pochi sottolineano, o ammettono, che è la squadra che gioca meglio».

E quanto fastidio darà all’Inter la Roma di De Rossi?

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«Per la Roma è il primo test vero, per l’Inter di sicuro non sarà una passeggiata. Facciamo così: spero che la Roma le vinca tutte dalla prossima settimana in poi».

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