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Ha citato le due sconfitte dell’Inter, per voi sono già 8.
—«Sì, ma i numeri dicono una cosa e il campo un’altra: queste sono partite speciali che fanno storia a sé e vivono di vita propria. È chiaro che non è bello aver perso tante volte, ma siamo sulla buona strada. Dobbiamo alzare il livello e dopo due sconfitte consecutive sabato l’abbiamo fatto, vincendo 5-0 contro il Las Palmas che ci aveva battuto. Ora inizia un ottavo di Champions: tutti la vogliono vincere e per questo andiamo a San Siro con energie rinnovate e raddoppiate».
Trova il suo connazionale Lautaro Martinez.
—«Un grandissimo giocatore che conosco molto bene visto che in nazionale abbiamo fatto insieme il percorso delle giovanili. Oggi è tra i migliori attaccanti del mondo: segna tantissimo ed è il capitano e il punto di riferimento dell’Inter. Gran parte delle nostre chance di qualificazione passerà dalla sua marcatura, è uno che può decidere le partite da solo. Se fermeremo lui e Thuram avremo fatto un buon lavoro».
L’arma migliore di Lautaro?
—«Non ho dubbi: tecnicamente è fantastico, ma la cosa che più lo caratterizza è la voglia e la capacità di non arrendersi mai, è uno sempre col coltello tra i denti, immerso nella partita. Un giocatore super completo».
E dell’Inter cosa la preoccupa?
—«L’insieme. La squadra. Sono solidi e sanno giocare in modi diversi: sono bravi in contropiede e difendendo, incassano pochi gol, segnano tanto, hanno tanti punti di forza, ma sarà importante ciò che faremo noi».
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