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Nicolato: “Giusto che Bastoni sia stato promosso con Mancini”

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Intervistato da Tuttosport, il CT dell'Italia Under 21 Nicolato ha parlato dei giovani italiani, tra cui anche di Bastoni

Matteo Pifferi

Intervistato da Tuttosport, il CT dell'Italia Under 21 Paolo Nicolato ha parlato dei progressi dei giovani italiani:

«Noi abbiamo convissuto con molte dinamiche di difficoltà in questo ultimo anno e mezzo. Siamo partiti con una squadra che aveva delle ambizioni importanti sulla carta con giocatori come Zaniolo, Kean, Bastoni, Tonali e Locatelli. Poi tra il Covid e il fatto che giustamente sono stati promossi nella Nazionale di Mancini abbiamo dovuto cercare e trovare risorse nuove. Abbiamo pescato in giro cercando di superare i problemi che sorgevano. Direi che una delle nostre più grandi capacità è stata proprio quella di non abbatterci mai, come in questa ultimissima occasione con infortuni e tante squalifiche. Abbiamo avuto un percorso molto, molto tortuoso. Personalmente dopo la finale Europea con l’Under 19 e una semifinale Mondiale con l’Under 20, questo quarto di finale con l’Under 21 mi riempie di soddisfazione visto che è arrivato in condizioni davvero particolari».

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Lei ha convocato 60 giocatori da luglio 2019 per l’Under 21. Se li ricorda tutti? 

«Urca se me li ricordo, uno per uno! Anche perché a tutti devo qualcosa. Tutti hanno dato un contributo importante in questo percorso: chi ha giocato meno, chi più, chi ha avuto più convocazioni e chi meno ma io non dimentico mai chi si presta alla causa comune. Non posso scordarli, ci mancherebbe. Mi lega un rapporto profondo anche con chi è rimasto a casa in questo ultimo girone in cui abbiamo affrontato Repubblica Ceca, Spagna e Slovenia».

Lei è molto bravo ma convocando 60 giocatori inevitabilmente si abbassa il livello della qualità dei calciatori selezionati. In ogni caso è arrivato il quarto di finale che la sua Italia giocherà il 31 maggio. Possiamo dire che quindi tutto sommato il nostro movimento giovanile non è poi così malvagio come qualcuno sostiene? 

«Dico che i nostri giovani hanno un valore maggiore di ciò che si pensa. Hanno bisogno di continuità questi ragazzi e purtroppo molti ci riescono soltanto con la maglia azzurra. Questo è un processo che si è invertito rispetto al passato quando se uno faceva bene con il club guadagnava la Nazionale altrimenti la perdeva. Ora avviene il contrario,. Non dovrebbe essere così ma la realtà delle cose è questa!».

Si dice che l’appetito vien mangiando. Quanta fame ha lei e quanta il gruppo? 

«Noi abbiamo sempre dimostrato di avere grande determinazione oltre che la voglia di provarci sempre. Nello sport poi è normale che ci sia uno che vince e uno che perde. Ma sotto il profilo dell’impegno non siamo mai stati in difetto. Ci attende un cammino con avversari molto forti ma al di là di chi saremo a difendere l’azzurro la grinta non mancherà». 

 

Per l’impegno dei quarti di finale le sue convocazioni dipenderanno anche dagli infortuni, dal Covid e dalle chiamate di Mancini che sarà in prossimità degli Europei. Cosa si aspetta? 

«Non mi aspetto niente, io sono molto contento dell’essere riuscito a far coesistere due obiettivi importanti anche se sulla carta un po’ in antitesi: portare nella Nazionale maggiore giocatori e ottenere risultati sul campo. La mia soddisfazione maggiore è soprattutto questa. Non mi aspetto niente, quando sarà il momento farò la conta di chi c’è e faremo nel migliore dei modi».

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