"Da Moratti e Berlusconi a Oaktree e RedBird. Dai mecenati meneghini ai fondi d’investimento. Il derby di Milano è lo specchio di un calcio che ha rotto le tradizioni e si è aperto al mondo, che ha rinunciato al romanticismo e si è consacrato al business. La stracittadina, che negli anni scorsi era stata la versione in miniatura della sfida tra le due potenze economiche Stati Uniti e Cina, ora assume un sapore un po’ speciale". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport sulle due proprietà americane che hanno in mano Inter e Milan.


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Gazzetta su Oaktree: “Non paragonabile a RedBird. E la previsione del bilancio…”
Due proprietà che fanno parte del mondo della finanza, che sono subentrate (Elliott prima, Oaktree quest'estate) per l'inadempienza del pegno di Li e Zhang. "Oaktree e RedBird, sebbene siano entrambi fondi d’investimento, non sono comparabili per dimensioni e caratteristiche. L’obiettivo, a Milano, è comune: valorizzare i rispettivi asset - in una miscela di competitività, sostenibilità e sviluppo internazionale - per rivenderli nel medio-lungo termine", aggiunge poi La Gazzetta. Oaktree infatti ha un patrimonio in gestione di circa 193 mld di dollari, RedBird invece di 10.
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"Il team di Oaktree sui nerazzurri è guidato dai managing director Alejandro Cano e Katherine Ralph; ne fanno parte Renato Meduri e Carlo Ligori. Per la prima volta, stasera tutti e quattro saranno a San Siro. Piena fiducia agli a.d. Beppe Marotta, promosso presidente e plenipotenziario dell’area sportiva, e Alessandro Antonello. Il bilancio 2023-24 chiuderà ancora in perdita (tra 40 e 50 milioni) ma il nuovo azionista non ha chiesto plusvalenze per evitare di dover ricapitalizzare in autunno. Ci saranno, se necessario, apporti di equity, senza prescindere dal riequilibrio economico-finanziario, considerato pure che sulle casse grava il bond da 415 milioni con 30 di interessi annui. Intanto, quest’estate non è stato ceduto alcun big. Anzi, sono stati rinnovati i contratti di Lautaro e Barella", sottolinea poi la Rosea.
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