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Olic: “Croazia-Italia, firmo subito per l’1-0. E sono convinto di una cosa”

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Intervistato da Tuttosport, l'ex giocatore gioca in anticipo Croazia-Italia
Gianni Pampinella Redattore 

Intervistato da Tuttosport, Ivica Olic ha parlato di Italia-Croazia, ultima gara del girone del Gruppo B e fondamentale per entrambe le squadre. "Io penso che un paio di gol li faremo, ma firmo subito per l’1-0... Dopo la sconfitta contro la Spagna e il pari con l’Albania abbiamo un solo risultato a disposizione per qualificarci agli ottavi e in un modo o nell’altro lo dobbiamo ottenere. D’altronde se non riesci a vincere nemmeno una partita nel girone, non meriti proprio di andare oltre ed è giusto tornare a casa...".

Un’Italia che sembra l’ombra di quella che lei sconfisse in Giappone...

«L’Italia era davvero grande a quel tempo. Fortissima. Basta ricordare i nomi dei suoi giocatori: Buffon, Totti, Del Piero, Inzaghi, Cannavaro, Maldini, Gattuso, Nesta, Vieri, Zambrotta... Una delle generazioni migliori, l’ossatura della Nazionale che quattro anni dopo avrebbe conquistato il Mondiale a Berlino». 


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Oggi invece ci sono Scamacca, Retegui, Raspadori, Frattesi, Di Lorenzo, Calafiori, Cristante...

«Gli azzurri non sono più forti come una volta e, onestamente, il paragone non si può nemmeno proporre. L’Italia non ha certo la qualità che aveva in passato, in attacco crea poco. Noi abbiamo perso 3-0 contro la Spagna, loro soltanto 1-0. Dati di fatto. Eppure abbiamo creato 4-5 opportunità per segnare, gli italiani no».  

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Quali aspetti la fanno sentire fiducioso?

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«Innanzitutto abbiamo avuto un giorno abbondante di riposo in più, maggior tempo anche per schiarirci le idee e analizzare con cura i video dei nostri avversari sia contro la Spagna che contro contro l’Albania. Ci siamo allenati bene. Sono particolarmente felice che la partita si giochi di sera, orario significativamente diverso rispetto al pomeriggio estivo. Finora non abbiamo mai giocato alle 21: una partita alle 18 e l’altra alle 15. So bene qual è la differenza di temperatura perché ho giocato undici anni in Germania fra Hertha, Amburgo, Wolfsburg e 1860 Monaco. Inoltre sappiamo cosa ci aspetta, non abbiamo nulla da calcolare. A noi il pareggio non serve, come invece a loro, dunque dobbiamo solo giocare per vincere. Abbiamo qualità e una panchina importante che ci offre svariate combinazioni. Intendo dire giocatori bravi che possono fare la differenza. La partita dura 90 minuti, talvolta quasi 100 considerando i minuti di recupero del primo e del secondo tempo. Non si deve avere fretta: bisogna restare calmi, essere lucidi, scaltri, prestare la massima attenzione. Stavolta più che mai». 

 

Quali invece i problemi della Croazia?

«Due, essenzialmente. Abbiamo sempre subìto gol, cosa che ti ferisce, e siamo stati lenti nel giro palla. Però abbiamo sempre saputo reagire. Abbiamo lavorato su questi aspetti, la squadra è in crescita. Siamo pronti, sono convinto che giocheremo ai massimi livelli». 

(Tuttosport)