Pirlo rivela il suo tifo:
“Quando inizi a giocare da professionista non tifi più la squadra che tifavi da bambino. Pensi a fare il tuo lavoro al massimo e inizi a tifare la squadra per la quale giochi. Da bambino ero tifosissimo dell’Inter; mio papà mi portava a Viareggio in vacanza e quando l’Inter era in ritiro in quelle zone, li raggiungevo per farmi fare gli autografi.”
E gli allenatori…
“Ho vinto con quasi tutti gli allenatori che mi hanno allenato; con ognuno di loro conservo ricordi bellissimi. Sicuramente con Lippi ho vinto il trofeo che ogni calciatore auspica di vincere. Il pomeriggio prima del mondiale l’ho passato in camera a rilassarmi e a giocare ai video giochi”.
Pirlo svela un retroscena sul Real Madrid:
“Era il periodo di Calciopoli, avevamo appena vinto il mondiale e non si capiva come sarebbe ripartita le serie A. Io avevo già firmato il contratto con il Real Madrid quando al primo giorno di ritiro con il Milan ci comunicarono che saremmo ripartiti dalla Serie A con una penalizzazione, quindi in accordo con il mio procuratore e con Galliani ho firmato con il Milan. Durante il trofeo Gamper venni chiamato da Guardiola nel suo ufficio perché mi voleva al Barcellona, intanto si stava concretizzando anche l’idea e la possibilità che Ibra venisse al Milan. Alla fine Ibra arrivò e rimasi lì anche io”.
Sui Mondiali 2006 e la Nazionale:
“Lippi scelse me come primo per calciare il rigore della finale. Non fu una passeggiata perché la tensione era tanta però non pensai troppo e calciai. Coverciano è stata una seconda casa: dalle nazionali giovanili fino alla prima squadra”.
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