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Polverosi: “Inter? Col doppio play Conte ha dato una risorsa. Ed è curioso che…”

Getty Images

L'analisi del giornalista: "Eriksen ha il lancio, la visione di gioco e la capacità di prevedere il movimento di chi gli sta accanto"

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi, giornalista, ha messo a confronto Fabian Ruiz e Christian Eriksen, centrocampisti di Napoli e Inter che si troveranno d fronte domani sera: "Hanno vissuto tutt’e due una stagione strana, il napoletano-spagnolo per alcuni cali di forma che, in questo momento, sono decisamente superati, l’interista-danese per i dubbi dell’allenatore sul suo conto, dubbi più tattici che tecnici che hanno portato Eriksen sull’orlo della cessione nel mercato di gennaio e se alla fine è rimasto alla Pinetina è capitato solo per una mancanza di offerte. Mancanza che in questa parte di stagione si è trasformata in una ricchezza per l’Inter.

Oggi l’ex Tottenham non è più collaterale all’idea di gioco di Conte che ha scoperto, e fatto funzionare, il doppio regista. E’ curioso che i due “play” dei prossimi campioni d’Italia, ovvero Brozovic ed Eriksen, non siano nati in quel ruolo ma adattati per esigenze e scelte dei loro allenatori. Su Brozovic, ex interno di inserimento, l’intuizione fu di Spalletti che aveva bisogno di un centrocampista centrale per far partire la manovra. Vale la pena ricordare che era stato proprio Spalletti, a Udine, a trasformare Pizarro da trequartista a regista.

Il cambiamento

A Eriksen ha pensato Conte, ma prima di arrivare a questo cambiamento il danese ha sofferto provando a giocare nel suo vero ruolo, il trequartista, in una squadra che non prevedeva quel tipo di giocatore. L’Inter è nata, cresciuta e scolpita col 3-5-2 e l’eccellente qualità tecnica dell’ex Tottenham, se non accompagnata da una personalità così forte da poter modificare il modulo marmoreo dei nerazzurri, era destinata a rimanere emarginata. Col doppio regista, Conte ha dato alla squadra una risorsa in più, l’ha resa meno prevedibile e anche un po’ più tecnica. Eriksen ha il lancio, la visione di gioco e la capacità di prevedere il movimento di chi gli sta accanto. Potrebbe essere perfino la svolta per il suo futuro: guidare prima di rifinire", ha concluso.

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