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Polverosi: “Inzaghi, l’Inter sarà una sfida continua. Qui dovrà superarsi”

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Così il giornalista: "Inzaghi è il tecnico che, più di tutti gli altri, nella prossima stagione mette in discussione il proprio livello professionale"

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi, giornalista, ha parlato così di Simone Inzaghi all'Inter: "E’ il tecnico che, più di tutti gli altri, nella prossima stagione mette in discussione il proprio livello professionale. E’ l’unico, fra le panchine delle sette sorelle candidate (con più o meno titoli) allo scudetto, a fare un salto in avanti. Simone ha trascorso stagioni straordinarie alla Lazio, l’ha riportata al successo e nell’anno della pandemia, prima dello stop al campionato, l’ha avvicinata allo scudetto come non accadeva da anni. Ha creato il gruppo e il gioco, ha ottenuto i risultati, ha dimostrato forse ancora più di Conte che il 3-5-2 può essere un modulo offensivo e propositivo. Nei suoi anni laziali, la squadra ha mostrato a tratti un calcio spettacolare e spesso un bel calcio. All’occasione buona non poteva rinunciare ed ha accettato la panchina dell’Inter, la prima big della sua carriera. Inzaghi sa che per lui questa stagione sarà una sfida continua.

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Sulle sue virtù laziali ci siamo già soffermati, ma a Milano vogliono di più, tanto di più. Ora che hanno ripreso a vincere dopo anni di stenti, vogliono il bis, anche se la situazione economica del club non è più tanto florida. E questo Simone lo ha capito perfettamente quando ha visto che Conte, fedele ai suoi principi, ha intascato la buonuscita e ha salutato da vincitore, anzi, da trionfatore. La prima sfida di Inzaghi sarà proprio quella col suo predecessore, dovrà superare la sua feroce determinazione per ottenere da una squadra tecnicamente inferiore (la partenza di Hakimi è pesantissima) lo stesso risultato. Può riuscirci in due modi: o ripetendo il campionato 2020-21 (e sarebbe un trionfo) o migliorando il livello europeo di una squadra che con Conte ha incassato sconfitte ed eliminazioni.

La seconda sfida è col proprio club. Inzaghi ha bisogno di sostegno non solo a parole: alla sua prima esperienza da allenatore di una squadra campione d’Italia è necessario che la società non continui a cedere altri pezzi da novanta e non solo per una banale ragione tecnica. Se all’inizio del campionato l’Inter si presenterà, oltre che senza Hakimi, priva anche di Lautaro Martinez o peggio ancora di Barella, per tutti Inzaghi diventerà l’allenatore del ridimensionamento. E non sarà una posizione piacevole. Le sfide di Simone Inzaghi sono eccitanti, renderanno la sua stagione sempre viva, avrà gli occhi di tutto il campionato puntati addosso. Per questo la sua vera grande sfida è prima di tutto con se stesso. Non gli saranno concesse pause, dubbi, tentennamenti, dovrà essere sicuro di sé e trasmettere questa certezza alla squadra. Alla Lazio ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, all’Inter deve superarsi", ha concluso.

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